L’IT Challenge 2021 è stata una vera e propria sfida, nonché una fantastica opportunità per fare del bene: il vincitore ha potuto devolvere la somma di 10’000 franchi donata da PostFinance a una delle tre organizzazioni per le nuove leve dell’IT selezionate. Era possibile scegliere tra l’ Il link si apre in una nuova finestra Educreators Foundation, Il link si apre in una nuova finestra Powercoders e la Il link si apre in una nuova finestra Digital Self-Defense Foundation. Il vincitore ha optato per l’ultima delle tre. Dialoghiamo con Sarah Mühlemann, presidente della Digital Self-Defense Foundation, riguardo agli obiettivi e ai progetti che intende portare avanti grazie alla donazione dell’IT Challenge.
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IT Challenge: donazioni per l’autodifesa digitale
PostFinance fa molto per sostenere le nuove leve dell’IT. Nell’ambito dell’IT Challenge, ad esempio, l’istituto finanziario ha donato 10’000 franchi a favore di un’organizzazione per le giovani promesse dell’IT. La scelta è stata fatta dal vincitore e la Digital Self-Defense Organisation può esultare.
In che modo la Digital Self-Defense Foundation supporta le nuove leve digitali?
Creiamo possibilità di apprendimento che aiutino le persone a imparare ad affrontare i pericoli del cyberspazio, tra i quali si annoverano ad es. attacchi cibernetici, disinformazione o cyber-mobbing. Per coinvolgere soprattutto i «Digital Native», proponiamo attività vivaci in cui i partecipanti possono sperimentare le cose, toccarle con mano e scoprirle autonomamente. Basti pensare ai «be[a]ware Events», ai quali le nuove leve digitali possono partecipare tramite scuole o aziende di tirocinio. L’obiettivo è fare in modo che i nativi digitali siano in grado di affrontare con successo i principali pericoli informatici nella loro vita privata e professionale, nonché di gestire in modo differenziato le opportunità e i rischi della digitalizzazione, confrontandosi anche con questioni di etica digitale.
Come utilizzerete concretamente i 10’000 franchi per perseguire questi obiettivi?
I 10’000 franchi ci consentono di sviluppare due moduli interattivi per i «be[a]ware Events» sui temi della disinformazione e della sicurezza. Per questi nuovi moduli utilizzeremo eventualmente nuovi tool come il kit dell’hacker «SpyPi». Spesso lavoriamo, infatti, con il nostro approccio di «Role-Reversal Cyber-Awareness Training», che consiste ad es. nel lasciare che i partecipanti si calino nei ruoli di hacker o di disinformatori. Possiamo così mostrare loro i pericoli esistenti e l’efficacia delle misure di protezione senza costringerli ad assumere il ruolo demotivante di vittima.
Perché è importante formare adeguatamente in materia le giovani leve?
Quando spiego che ritengo importante formare anche i «Digital Native», sento spesso dire: «Ma loro hanno già dimestichezza con la tecnologia e il digitale. Sanno già come funziona». Tuttavia, il fatto che possiedano tali requisiti non significa assolutamente che siano esperti anche nel campo della sicurezza, della privacy e della disinformazione. Questi temi sono però fondamentali in un mondo digitalizzato. I giovani e anche gli adulti che sono in grado di gestire in modo efficace i rischi nel cyberspazio hanno molti vantaggi nella vita privata e professionale: sanno ad es. riconoscere più facilmente le fake news e valutare opportunità e rischi della digitalizzazione, in modo da farsi un’opinione più differenziata e fondata e contribuire a plasmare il futuro. Dispongono inoltre delle conoscenze necessarie per proteggere dati e dispositivi dagli attacchi informatici e potersi difendere meglio da ingerenze nella sfera privata o attacchi di cyber-mobbing.
Qual è il più bel complimento che si possa fare alla Digital Self-Defense Foundation per il lavoro svolto?
Che riusciamo a fornire alle persone le competenze e la motivazione necessarie per partecipare in modo attivo e differenziato al nostro mondo digitalizzato, contribuire a plasmarlo e muoversi in modo sicuro e autonomo nello spazio digitale.
Che importanza rivestono i progetti come la Challenge IT per la vostra organizzazione?
Per noi l’IT-Challenge di PostFinance è avvincente e motivante. L’aspetto interessante di questo progetto è il fatto che a decidere come incentivare le nuove leve digitali non è stata PostFinance stessa né un organo, bensì il vincitore. In questo modo l’opinione pubblica viene coinvolta attivamente nel dibattito. Ci fa quindi molto piacere che la scelta sia ricaduta su di noi. E naturalmente ora ci impegniamo a usare la donazione per portare avanti i progetti innovativi e creativi illustrati, in modo che i giovani ne possano trarre ben presto vantaggio.