Ultimamente il tasso d’inflazione di fondo si è infatti stabilizzato intorno all’1%, mantenendosi al di sotto di quanto previsto dalla stessa BNS. Inoltre la flessione dei prezzi dell’energia elettrica e il minore rischio di una crescita del tasso d’interesse di riferimento, e di conseguenti aumenti dei canoni di locazione, hanno ridimensionato ulteriormente le previsioni di inflazione sul lungo periodo. Contestualmente la congiuntura interna rimane debole. Il nuovo taglio del tasso guida dovrebbe incentivare gli investimenti da parte di aziende e privati e consentire di stipulare ipoteche SARON più convenienti a chi possiede proprietà immobiliari. Anche gli interessi delle ipoteche a lungo termine dovrebbero scendere, per quanto solo lievemente alla luce del livello già molto contenuto raggiunto finora. Per le risparmiatrici e i risparmiatori questa decisione potrebbe portare in futuro a un abbassamento dei tassi d’interesse sui conti.
A detta di Philipp Merkt a determinare il taglio operato dalla BNS non sono stati, però, solo fattori interni, ma anche internazionali: