Reclutare nuovo personale sta diventando sempre più difficile e ogni processo di reclutamento richiede tempo e denaro. Le aziende sono pertanto alla costante ricerca di soluzioni di ottimizzazione. Una di queste è il Data Driven Recruiting. I dati vengono raccolti, analizzati, collegati, misurati e valutati per aumentare l’efficienza e attrarre più candidati e candidate. Come PostFinance utilizza il Data Driven Recruiting per migliorare il candidate journey e ottimizzare i processi, lo spiega in questa intervista Sarah Bucher.
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Data Driven Recruiting ottimizza il processo di candidatura
Chi si candida a quale posto? Quali canali vengono utilizzati? In quale momento del processo di reclutamento i candidati e le candidate desistono? Il Data Driven Recruiting, che raccoglie e analizza sistematicamente i dati per ottimizzare l’efficienza e l’esperienza dei candidati, risponde a queste e a molte altre domande.
Sarah Bucher lavora dal 2020 da PostFinance come Head People Attraction. Dal 2022 si occupa del Data Driven Recruiting insieme con un team di 14 collaboratori e collaboratrici.
Sarah, quale ruolo riveste il Data Driven Recruiting da PostFinance?
A maggio 2022 PostFinance ha riorganizzato il suo sistema di reclutamento e integrato nel team uno specialista che si occupa esclusivamente di Data Driven Recruiting. I dati sono un elemento importante in un processo di reclutamento efficace. L’obiettvo del Data Driven Recruiting è, da un lato, disporre di un processo di reclutamento efficiente e funzionale e, dall’altro, offrire ai candidati l’esperienza più positiva possibile lungo l’intero candidate journey.
Come trovare candidati e candidate adatti con il Data Driven Recruiting?
I dati ci aiutano ad esempio a capire meglio attraverso quali canali i candidati e le candidate vengono a conoscenza dei posti, fornendo così preziose indicazioni per il reclutamento futuro. Ora sappiamo che non abbiamo bisogno di pubblicizzare i posti di lavoro nel settore IT sui portali più correnti, ma solo su LinkedIn e sulla nostra pagina Lavoro e carriera. Cerchiamo inoltre di associare i candidati e le candidate che si sono interessati a un posto ad altri posti compatibili con il loro profilo per evitare nuovi bandi di concorso. È una situazione che va a vantaggio di tutti. L’anno scorso abbiamo iniziato a fare un’analisi dei canali per ogni gruppo target e continuiamo a raccogliere e analizzare dati per poter reclutare personale idoneo più rapidamente e a costi più contenuti.
Come può essere ottimizzato il candidate journey sulla base dei dati?
Chiediamo a chi si è candidato come valuta il processo: cosa ha apprezzato? Cosa le è mancato? Come giudica la tempistica? Successivamente combiniamo questo feedback qualitativo con dati quantitativi: quanto è durato il processo? Quando hanno desistito i candidati e le candidate e per quale motivo? Dove abbiamo ancora potenziale? Grazie a una misurazione continua siamo in grado di avere una percezione del candidate journey. Il nostro obiettivo è ottimizzare costantemente l’esperienza dei candidati e renderla ancora più gratificante.
Quali tecnologie vengono utilizzate nel Data Driven Recruiting e in che misura è coinvolta l’intelligenza artificiale?
L’automazione di processi ricorrenti e l’uso dell’intelligenza artificiale renderebbero più semplice la nostra vita quotidiana. L’esistenza di numerosi sistemi diversi attualmente in uso risulta tuttavia problematica. Alcuni passi sono comunque già stati compiuti. Per esempio ora utilizziamo CV Parsing. Il software confronta i CV ricevuti online con i nostri requisiti e fornisce un punteggio di abbinamento. Il rating ci aiuta nella scelta. Se i candidati e le candidate sono d’accordo possiamo però anche confrontare i CV con i nostri posti vacanti per proporre loro altre interessanti offerte di lavoro.
Come viene misurata l’efficacia del Data Driven Recruiting?
Per misurare l’efficacia utilizziamo numerosi indici, KPI aggregati e indicatori di performance. Valutiamo fra l’altro la performance dei nostri canali (ad esempio: da dove provengono le candidature? Come era la qualità dei dossier?) e dei processi (ad esempio: quanti sono stati invitati al primo colloquio? Quanti al secondo? Alcuni hanno ritirato la candidatura?). Ci sono anche altri indici importanti, come la diversità. Valutiamo ad esempio il recruiting funnel. E ogni anno verifichiamo la nostra attrattività come datore di lavoro sul mercato.
Quali vantaggi offre il Data Driven Recruiting alle aziende?
Il Data Driven Recruiting offre vari vantaggi: permette infatti di investire laddove il ritorno è maggiore, ottimizzando le spese. E di reclutare dove è possibile reperire potenziali candidati, consentendo di incrementare l’efficienza.
Inoltre aiuta a migliorare i processi, con conseguente impatto positivo sull’utilizzo delle risorse e sulla candidate experience nonchè sull’attrattiva di PostFinance come datore di lavoro.
Quali sono le problematiche da affrontare?
Lavoriamo con numerosi sistemi diversi, il che rende più impegnativo valutare i dati. Quelli affidabili tratti dai sistemi vanno collegati in modo opportuno. Solo allora diventano veramente utilizzabili. Ma ci vuole tempo e know-how. Le aziende non devono aspettarsi che le risorse umane o i reclutatori si dedichino anche a quest’attività. La preparazione e l’analisi dei dati richiedono una persona specialista dedicata con una conoscenza specifica del panorama degli strumenti di reclutamento, dell’analisi dei dati e dei processi di acquisizione di personale. Affinché i dati siano rappresentativi è necessario per esempio riconoscere e capire le anomalie. Inoltre, i dati vanno preparati e visualizzati per renderli utilizzabili. Infine devono essere costantemente aggiornati. Una gestione dei dati rigorosa è essenziale.
A cosa devono prestare attenzione i responsabili del personale quando utilizzano il Data Driven Recruiting?
I dati sono ottimali per l’ulteriore sviluppo e l’ottimizzazione dei processi e fungono da base per la discussione e il processo decisionale. Tuttavia, devono sempre essere arricchiti con esperienze e rapportati alle persone.
Come si presenterà in futuro il sistema di reclutamento a PostFinance?
Il Data Driven Recruiting è una realtà destinata a rimanere. Vogliamo che i nostri indici e KPI siano per quanto possibile aggiornati e disponibili automaticamente, in modo da poterli utilizzare per il nostro lavoro quotidiano. Insieme ai dirigenti possiamo elaborare soluzioni molto efficaci per reperire personale idoneo e occupare i nostri posti vacanti con candidati e candidate proattivi. Puntiamo inoltre a utilizzare i dati per ritagliare maggiormente il candidate journey sulle esigenze dei candidati. Come azienda, infine, siamo chiamati a guardare sempre più al futuro e ad anticipare le competenze di domani per acquisire in tempo utile le persone che ne sono in possesso. Il nostro Talent Relationship Management è uno strumento utile per farlo.
KPI importanti – cosa viene misurato con il Data Driven Recruiting
Obiettivo del Data Driven Recruiting non è solo la raccolta, ma anche la misurazione e la valutazione dei cosiddetti Key Performance Indicator (KPI), che forniscono informazioni sull’efficacia delle misure di reclutamento e aiutano a migliorare il processo. Esistono numerosi KPI. Ecco di seguito i più importanti.
- La click through rate misura con quale frequenza l’offerta di lavoro viene visualizzata e cliccata.
- Il KPI cost per click indica i costi per il posizionamento di un annuncio basato sulla sua performance: con questo modello, l’azienda inserzionista paga cioè per ogni clic ricevuto sull’annuncio.
- La conversion rate svela quanti dei clic sull’offerta di lavoro hanno portato a una candidatura.
- È utile inoltre sapere quali canali di reclutamento vengono utilizzati, quante candidature sono state ricevute per il posto vacante e quante sono di buona qualità.
- L’indice time to hire mostra quanto tempo è trascorso prima di occupare il posto vacante.
- Il KPI cost per hire indica tutti i costi sostenuti per coprire il posto vacante.