Il gaming è sempre più diffuso, anche sul piano professionale: la scena dell’Esports svizzero cresce in fretta e quest’anno sarà scombussolata da un nuovo team fondato da PostFinance e seguito da un professionista. Da gennaio 2019 la squadra di Esports, composta dai cinque giocatori Mahdi «Pride» Nasserzadeh, Nikola «Greenfire» Dimovic, Antoine «Vango» Tinguely, Marco «Polo» Buchholz e Dennis «Koala» Berg è pronta a lanciarsi in un progetto pionieristico per tutti coloro che vi aderiscono, compreso il coach Nicholas «NicoThePico» Korsgård. Nell’intervista, il norvegese ci racconta i suoi compiti, i suoi obiettivi e ciò che si aspetta dai giocatori: per avere successo negli Esports, infatti, amare i videogiochi non basta.
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Esports Experiment PostFinance: gli obiettivi del coach
Con l’Esports Experiment, PostFinance lancia una nuova dimensione dello sponsoring: l’istituto finanziario fa allenare professionalmente un team di cinque Esportivi per un anno intero. Il coach «NicoThePico» ci racconta quali caratteristiche non devono mancare ai giocatori e quale sarà la preparazione necessaria al team per raggiungere prestazioni di alto livello.
Lei è il coach dell’Esports Experiment PostFinance e in quanto tale lo dirige. Secondo lei, qual è la portata pionieristica di questo progetto?
Vedo l’Esports Experiment PostFinance come un percorso nuovo, un’opportunità unica per mostrare al pubblico con quanta professionalità si alleni chi pratica Esports e cosa serve veramente per essere annoverati tra i migliori giocatori a livello internazionale. Spero che in questo modo la comprensione degli Esports e il loro riconoscimento come disciplina sportiva possano aumentare ulteriormente.
Quali sono i suoi compiti come coach del team Esports di PostFinance?
Se da un lato mi si richiede di insegnare ai miei giocatori a giocare a League of Legends ai massimi livelli, dall’altro l’Esports Experiment PostFinance è molto più di tutto questo: insieme dovremo anche amministrare un budget predefinito, discutere di questioni legate alla salute all’alimentazione e assicurarci di dimostrare al pubblico, attraverso il nostro comportamento e la nostra immagine, che cosa sono veramente gli Esports: una disciplina sportiva professionistica che va presa sul serio.
Quali obiettivi persegue insieme al suo team?
Il mio obiettivo è far sì che ogni giocatore sia preparato in modo ottimale al campionato europeo di League of Legends (LEC, League of Legends European Championship); inoltre voglio essere in grado di consigliare a tutti i miei giocatori le squadri migliori in Europa, avviandoli così verso una carriera da professionisti.
E come pensa di raggiungere questi obiettivi?
Con un perfetto connubio di impegno, motivazione e passione.
Che cosa chiede al suo team?
In primo luogo la professionalità e il desiderio di ottenere prestazioni ottime sia singolarmente, sia come team, ma anche la disponibilità ad aiutarsi a vicenda. Se un giocatore ha una giornata no, gli altri devono poter intervenire al suo posto e compensare.
E come allenatore, cosa offre al suo team?
Esperienza, comprensione e una solida conoscenza del gioco, di cui possono approfittare tutti i singoli giocatori, ma anche il team nel suo complesso. Inoltre voglio essere un esempio positivo per i giocatori e sostenerli nel trasformare la propria motivazione e passione in prestazioni eccellenti.
Quali caratteristiche e quali qualità deve avere un giocatore professionista nel suo team? Quali sono stati i criteri privilegiati nella scelta dei giocatori?
A chi pratica Esports non possono assolutamente mancare l’apertura mentale e la capacità di accettare le critiche senza prenderle sul personale. Nel comporre il mio team mi sono impegnato anche a comprendere i giocatori su un piano più personale, per capire chi calzava a pennello nel gruppo e chi, come coach, avrei potuto aiutare a crescere.
Quali sono le sue caratteristiche come coach?
Le mie azioni sono ben ponderate, sono comprensivo, appassionato, motivato e orientato alle soluzioni, e conservo sempre la serietà e la concentrazione.
Il mondo del gaming si trasforma a velocità vertiginose. Come fa a restare elastico nel suo lavoro?
Nel mondo degli Esports la capacità di adattamento e la flessibilità sono imprescindibili. Per avere davvero successo bisogna restare sempre aggiornati, sia per quanto riguarda i vari aggiornamenti del gioco, sia a proposito dei match internazionali. È un compito estremamente difficile e sfibrante.
Come già detto, lei e il suo team avrete a disposizione un budget fisso da gestire insieme. Ci può dire qual è la massima a cui fa riferimento quando si parla di denaro e che cosa si aspetta dal suo team a questo proposito?
Quando arriva la fine del mese e ci si trova in difficoltà economiche per colpa di una fattura imprevista, lo stress è grande: queste sono situazioni che andrebbero evitate. Personalmente ritengo che imparare a gestire bene il denaro sia una competenza fondamentale nella vita: rende tutto più semplice. In questo senso spero di poter insegnare qualcosa ai miei giocatori, non solo nel gioco, ma anche per la vita.
Che cosa potrà trarre PostFinance da questo esperimento, secondo lei?
Da un lato, con l’Esports Experiment PostFinance avrà la certezza di aver costruito qualcosa di buono, perché gli Esports hanno davvero un futuro; dall’altro, grazie a questo esperimento potrà entrare e restare in contatto con un pubblico giovane che sta crescendo insieme agli Esports.
Se dovesse dare un consiglio a qualcuno nella pianificazione della sua carriera, che cosa gli direbbe?
Anche nel lavoro è importante avere dei sogni e inseguirli, ma al contempo dobbiamo sempre avere buona cura di noi stessi. Ogni tanto è anche giusto concedersi una deviazione che ci allontani dalla meta e gustarcela fino in fondo.