In linea generale, che siano negoziate in borsa o meno, le azioni vengono classificate sulla base della loro trasferibilità e dei diritti derivanti dal loro possesso. Per capire meglio cos’è un’azione potete guardare il nostro video esplicativo «Che cos’è un’azione?».
Vi trovate qui:
Le varie tipologie di azioni
Anche se spesso nel quotidiano si parla semplicemente di azioni, non ne esiste soltanto una tipologia, bensì diverse. Vi proponiamo quindi una panoramica delle varie tipologie di questo titolo.
Trasferibilità
Per quanto riguarda la trasferibilità, le azioni vengono distinte tra:
- Azioni al portatore
- Azioni nominative
- Azioni nominative vincolate
Azione al portatore
Inizialmente si trattava della forma di azione più comune, che poteva essere trasferita e negoziata con semplicità e non richiedeva l’iscrizione nel registro delle azioni. Questo tipo di azione conferisce al titolare, detto azionista, i diritti ad essa collegati (ad es. il diritto di votare in occasione dell’assemblea generale). Questa versione non registrata del titolo è però ora soggetta a nuove avvertenze legali. A seguito della Legge federale che attua le raccomandazioni del Forum globale sulla trasparenza e sullo scambio di informazioni a fini fiscali, dal 1º novembre 2019 non è più possibile emettere azioni al portatore, ad eccezione di quelle quotate in borsa o create come titoli contabili. La regolamentazione prevede che tutte le altre tipologie di azioni al portatore vengano convertite in azioni nominative.
Azione nominativa
L’azione nominativa, come indica il nome stesso, viene intestata a una determinata persona e può essere trasferita a un’altra persona mediante girata, ovvero tramite manifestazione scritta di volontà che determina il trasferimento. Successivamente il nuovo titolare può farsi iscrivere nel registro azionario della società ed esercitare così i suoi diritti societari (ad es. partecipare all’assemblea generale).
Azione nominativa vincolata
Una forma particolare di azione è l’azione nominativa vincolata: affinché un’azione nominativa vincolata possa essere ceduta a un altro titolare, la società anonima deve prima autorizzare il passaggio. In questo modo le aziende si tutelano, ad esempio, dalla possibilità di finire nelle mani di investitori sconosciuti o di vendere azioni a concorrenti.
Diritto di voto
La presenza o meno del diritto di voto legato a un’azione genera un’ulteriore differenziazione. Si distinguono:
- Azioni ordinarie
- Azioni privilegiate
- Buoni di partecipazione
Azioni ordinarie
Un’azione ordinaria è sempre legata a un diritto di voto. Il titolare di un’azione ordinaria può votare in occasione dell’assemblea generale della società e influire sulla gestione aziendale. Inoltre, ha diritto a eventuali dividendi. Le azioni ordinarie rappresentano la tipologia di azioni più diffusa in Europa.
Azioni privilegiate
I titolari di azioni privilegiate, invece, ricevono quasi sempre un dividendo leggermente maggiore. A fronte di ciò, in molti paesi (ad esempio in Germania o negli USA) queste azioni sono caratterizzate dall’assenza di diritto di voto. In Svizzera le azioni privilegiate sono piuttosto rare e i titolari di queste azioni spesso hanno addirittura vantaggi in termini di diritto di voto. Ad esempio presentano un potere di voto in proporzione maggiore rispetto ai titolari di azioni ordinarie. I diritti esatti vengono sempre stabiliti negli statuti dell’azienda.
Buoni di partecipazione
In aggiunta, in Svizzera esistono anche i buoni di partecipazione. Nel caso dei buoni di partecipazione, i diritti patrimoniali sono gli stessi di quelli di un’azione. Tali buoni, però, non danno diritto al voto, ma permettono di ricevere un eventuale dividendo.
Momento di emissione
Se una società anonima emette nuove azioni si parla di azioni giovani. È il caso, ad esempio, di un aumento di capitale. Le azioni che esistevano già prima dell’aumento vengono denominate azioni vecchie. Emettendo azioni giovani aumenta il numero generale di partecipazioni. Ciò riduce («indebolisce») la partecipazione all’impresa da parte dei titolari di azioni vecchie. Per compensare questo svantaggio, tali azionari ricevono diritti d’opzione sulle nuove azioni emesse.
Ogni azienda determina autonomamente la tipologia di azioni da emettere. A seconda della finalità del capitale azionario, infatti, esistono diverse tipologie di azioni che possono rivelarsi adeguate. La società interessata può scegliere autonomamente se trattare tutti gli azionari allo stesso modo o emettere diversi titoli per diversi azionari. La stessa società può addirittura emettere diverse tipologie di azioni contemporaneamente.
Se volete capire perché vale la pena investire in azioni, leggete il nostro articolo «Perché vale la pena di acquistare azioni».