Il settore delle criptovalute è attivo 24 ore su 24 e 7 giorni su 7 e non è limitato dagli orari di apertura delle borse, il che rende la regolamentazione di questo settore molto complessa. Le normative possono quindi variare a seconda del paese o della regione e attualmente non ne esiste una uniforme a livello internazionale. Alcuni paesi hanno introdotto leggi e disposizioni specifiche per le criptovalute e la tecnologia blockchain, mentre altri, come Cina e India, hanno fortemente limitato o vietato le criptovalute.
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Regolamentazione delle criptovalute: la Svizzera nel confronto internazionale
Il crollo di varie borse di criptovalute e le conseguenze fatali per il settore e per chi investe a livello privato sollevano ripetutamente domande sulla necessità di regolamentare le criptovalute virtuali. L’autorità di regolazione svizzera ha definito fin dall’inizio chiare linee guida in questo settore. Leggete qui perché la Svizzera è all’avanguardia a livello internazionale.
Buono a sapersi
Quando si parla di regolamentazione delle criptovalute è importante sapere che non vi rientrano unicamente i token di pagamento (come bitcoin o ethereum) o stablecoin (ad es. USDC), ma anche i cosiddetti token d’investimento che rappresentano valori patrimoniali (come nel caso delle azioni) o valori reali (per esempio il vino). Ne fanno parte anche i cosiddetti token di utilizzo, che garantiscono funzionalità, diritti di voto o accessi. Per definirle tutte è stato coniato il termine di «cripto-attività» o «digital asset».
Perché c’è bisogno di regolamentare le criptovalute?
La creazione di una base giuridica per questa nuova classe d’investimenti è interessante da diversi punti di vista.
- Protezione di chi investe: le criptovalute e altri valori patrimoniali digitali sono spesso soggetti a fluttuazioni e possono rappresentare per l’investitrice o l’investitore un rischio maggiore rispetto alle forme di investimento tradizionali. La regolamentazione delle criptovalute può contribuire alla protezione di chi investe facendo sì che le aziende e le piattaforme che commerciano in criptovalute o le offrono come strumenti di investimento rispettino determinati standard e garantiscano trasparenza.
- Lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo: le criptovalute e altri valori patrimoniali digitali hanno solitamente un carattere pseudonimo. Di conseguenza, la tracciabilità delle transazioni è molto più elevata rispetto a quelle in contanti. Una regolamentazione efficace aiuta a combattere il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e altre attività illegali.
- Creare certezza giuridica: le criptovalute e la tecnologia blockchain su cui si basano sono relativamente nuove e complesse dal punto di vista legale. La regolamentazione può contribuire a creare una base giuridica chiara e a garantire di conseguenza la certezza del diritto per aziende, investitori e consumatori.
- Promuovere l’innovazione e la crescita: un’adeguata regolamentazione aiuta a generare fiducia nel settore delle criptovalute e facilita alle aziende l’ingresso nel mercato. Ciò può favorire a sua volta la crescita del settore e l’innovazione, avvicinando i valori patrimoniali crittografici come forma d’investimento a un pubblico più ampio.
La Svizzera, un’antesignana
L’autorità di regolazione svizzera ha definito sin dall’inizio chiare linee guida e il nostro paese è una realtà di punta nel campo della tecnologia DLT (distributed ledger technology) e della blockchain. Con il suo orientamento globale, la piazza finanziaria svizzera è una delle più importanti al mondo. In particolare nel settore finanziario, negli ultimi anni si è affermato in Svizzera un ecosistema fintech e blockchain in crescita, con oltre 1000 aziende. È quindi ancora più importante che le condizioni quadro legali consentano l’innovazione e che il potenziale delle nuove tecnologie possa dispiegarsi. La Svizzera è riuscita a creare un quadro normativo che promuove lo sviluppo e l’innovazione senza compromettere l’integrità e la sicurezza del sistema finanziario.
La regolamentazione delle criptovalute in Svizzera si basa sul «principio della neutralità tecnologica»: la Svizzera, cioè, non regolamenta la tecnologia, ma al massimo le attività svolte con l’aiuto della tecnologia. L’integrità della piazza finanziaria è di fondamentale importanza per la Svizzera. Viene pertanto attribuita importanza al fatto che alle criptovalute si applichino le stesse regole valide per i valori in denaro reali. Ciò significa che le cripto-attività non sono regolamentate specificamente, ma sottostanno alle leggi e ai regolamenti esistenti. (Fonte: SFI)
Chi è responsabile della regolamentazione delle criptovalute in Svizzera?
In Svizzera esistono varie autorità responsabili di regolamentare il mercato delle criptovalute.
L’effettiva regolamentazione delle criptovalute in Svizzera è di competenza del Parlamento come legislatore e dell’Autorità di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA). Alla FINMA, autorità suprema di vigilanza sui mercati finanziari in Svizzera, spettano pertanto la sorveglianza e la regolamentazione degli istituti e dei servizi finanziari, compresi quelli che lavorano con le criptovalute e la tecnologia blockchain.
La Banca nazionale svizzera (BNS) è la banca centrale della Svizzera ed è quindi responsabile della stabilità finanziaria del Paese. Pur non avendo un potere normativo diretto sulle criptovalute, ha più volte dichiarato di monitorare da vicino gli sviluppi del mercato. Allo stesso tempo, la BNS è attivamente coinvolta in diversi progetti in relazione alle Central Bank Digital Currencies (CBDC), ovvero la moneta della banca centrale basata su blockchain.
Nuova legge TRD
La Svizzera è stata uno dei primi paesi al mondo a emanare norme giuridiche sulla tecnologia blockchain. Il 1º agosto 2021 sono entrate in vigore la legge federale sull’adeguamento del diritto federale agli sviluppi della tecnologia di registro distribuito (legge TRD) e la relativa ordinanza. (Fonte: SFI)
La legge TRD fa parte degli sforzi della Svizzera volti a creare un contesto normativo favorevole alle aziende e a facilitare l’uso della tecnologia blockchain e TRD in Svizzera. Una modifica importante di questa legge è, tra l’altro, la cosiddetta «separazione dei valori patrimoniali crittografici in caso di fallimento». Ciò significa che le cripto-attività di aziende insolventi o privati in caso di fallimento possono essere separate dal patrimonio della persona debitrice. In caso di insolvenza può infatti essere difficile identificare, valutare e gestire i valori patrimoniali digitali.
Come vengono tassate le criptovalute in Svizzera?
Il trattamento fiscale dei valori patrimoniali digitali è complesso e dipende da vari fattori, come il tipo di valore, il termine di detenzione, la destinazione d’uso e la natura delle transazioni.
In linea di massima, gli utili e le perdite di capitale derivanti da transazioni non di carattere commerciale con criptovalute sono esenti da imposte. Il possesso di cripto-attività come i bitcoin deve essere dichiarato nel patrimonio ed è tassato con l’imposta sulla sostanza. Il reddito commerciale legato alle transazioni, al mining o ad altre attività con criptovalute è soggetto all’imposta sul reddito.
Si consiglia di documentare scrupolosamente tutte le transazioni in criptovaluta in modo da poter compilare correttamente la dichiarazione fiscale. Inoltre, un’accurata documentazione della transazione aiuta a dimostrare l’origine del patrimonio in una fase successiva. È infine importante sapere che il trattamento fiscale degli investimenti in criptovalute può variare a seconda della situazione individuale. Per comprendere e rispettare gli specifici requisiti fiscali si raccomanda di consultare esperti fiscali professionisti o esperti di criptovalute. Ulteriori informazioni sulla tassazione delle criptovalute in Svizzera possono essere richieste all’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC).
Regolamentazione delle criptovalute in Europa
La Svizzera ha creato sin dall’inizio un quadro giuridico per i valori patrimoniali digitali. Il 20 aprile 2023 anche l’Europa ne ha approvato uno valido per l’UE. Il Parlamento europeo ha adottato il regolamento sui mercati delle cripto-attività (MiCA), che dovrebbe entrare in vigore nel 2024.
L’obiettivo del regolamento è di introdurre norme e disposizioni uniformi per il commercio di valori patrimoniali crittografici in tutta l’UE. Il MiCA punta a creare una chiara definizione di cripto-attività e valute virtuali e a classificare alcune cripto-attività come strumenti finanziari. Vuole inoltre proteggere meglio chi investe e ridurre al minimo il rischio di riciclaggio di denaro e di finanziamento del terrorismo in relazione alle cripto-attività. Prevede che gli operatori di servizi di cripto-attività, come le borse e gli offerenti di wallet e Initial Coin Offering (ICO), debbano registrarsi presso le autorità competenti e soddisfare determinati requisiti. Fra questi, la conformità con le regolamentazioni che si applicano nell’ambito di «Know-Your-Customer» (KYC) e di antiriciclaggio (AML), la custodia di depositi e patrimoni dei clienti e la divulgazione di informazioni sul commercio di cripto-attività.
Pressione regolatoria negli USA
Mentre la Svizzera si è affermata come porto sicuro per le aziende di criptovalute, la regolamentazione delle criptovalute negli Stati Uniti è ancora in fase iniziale e caratterizzata da un contesto normativo incerto. Negli Stati Uniti non esiste ancora una regolamentazione uniforme sulle criptovalute, che vengono disciplinate in modo diverso dalle varie autorità di regolamentazione.
- Securities and Exchange Commission (SEC): la SEC, che regolamenta il commercio di titoli, ha chiarito che alcune criptovalute possono essere considerate titoli, in particolare quelle vendute come contratti di investimento. Se è considerata un titolo, una criptovaluta è soggetta alle disposizioni della SEC.
- Commodity Futures Trading Commission (CFTC): la CFTC, che regolamenta il commercio di futures e opzioni su merci, ha chiarito che alcune criptovalute possono essere considerate merci. Una criptovaluta considerata merce è soggetta alle norme della CFTC.
- Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN): il FinCEN è un dipartimento del Ministero del tesoro degli Stati Uniti che si occupa della prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Le borse di criptovalute negli Stati Uniti che operano come cambiavalute devono rispettare le normative FinCEN.
- Internal Revenue Service (IRS): l’IRS considera le criptovalute come proprietà e le tassa di conseguenza. Chi investe e commercia in criptovalute deve dichiarare la propria attività e pagare le tasse dovute.
La pressione per regolamentare in modo più incisivo le criptovalute negli Stati Uniti è aumentata anche perché non è esattamente chiaro chi sia responsabile di questo settore. La Svizzera, invece, ha definito responsabilità chiare e una chiara divisione delle competenze nell’ambito della regolamentazione delle criptovalute.
quali sono le prospettive future in tale ambito?
La regolamentazione delle criptovalute riguarda un contesto molto dinamico, per cui è difficile fare previsioni precise sugli sviluppi futuri. Tuttavia, è probabile che continuerà a intensificarsi, poiché i governi di tutto il mondo cercano di ridurre al minimo i rischi potenziali sostenendo al contempo l’innovazione e il potenziale di crescita dell’ecosistema delle criptovalute. Stanno emergendo una serie di tendenze e sviluppi che suggeriscono come potrebbe evolvere la regolamentazione delle criptovalute:
Collaborazione internazionale
Molti paesi stanno già lavorando allo sviluppo e all’attuazione di normative sulle criptovalute. È probabile che la collaborazione effettiva tra le autorità competenti aumenti per garantire una regolamentazione coerente e coordinata.
Maggiore protezione per chi investe
Numerose autorità manifestano preoccupazione circa la protezione di chi investe nel mercato delle criptovalute; si prevede pertanto che verranno introdotte norme più severe per tutelare le persone da frodi e manipolazioni.
Rispetto delle regole KYC e AML
Per proteggere investitrici e investitori, i governi si concentreranno presumibilmente di più sulla conformità alle disposizioni KYC e AML onde garantire la prevenzione di attività illegali come il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo.
Regolamentazione degli stablecoin
Alla luce della loro crescente popolarità e del ruolo importante che svolgono nell’ecosistema delle criptovalute, i legislatori inaspriranno la regolamentazione degli stablecoin per garantirne sicurezza e stabilità.
Una cosa è chiara: pur mantenendo i requisiti normativi e l’integrità del sistema finanziario, la Svizzera assume una posizione di avanguardia favorevole all’innovazione nei confronti dei valori patrimoniali digitali e della tecnologia blockchain. Il mercato svizzero delle criptovalute è ampiamente regolamentato e le autorità dispongono di linee guida chiare per le aziende e per chi investe.
Mentre la Svizzera è considerata un’antesignana, gli altri paesi stanno recuperando terreno sulla regolamentazione dei valori patrimoniali digitali, che a livello mondiale vengono sempre più integrati nel quadro normativo e legale esistente. Nell’ecosistema delle criptovalute sono di conseguenza sempre di meno, rispetto a non molto tempo fa, gli ambiti non regolamentati. Il mercato delle criptovalute sta maturando, sta diventando più sicuro e sempre più utenti potranno beneficiare di norme efficaci.