In futuro le persone interessate a un posto di lavoro presso PostFinance non dovranno più prepararsi a domande come: «Quali sono le sue aspettative salariali?» o «Quanto guadagna attualmente?». A partire dal 2024 le offerte d’impiego dell’azienda saranno generalmente accompagnate dall’indicazione dell’ampiezza della relativa forbice salariale. Le candidate e i candidati per un’assunzione presso l’istituto finanziario conosceranno dunque le condizioni economiche già prima del colloquio di lavoro. 

Quali sono i principali vantaggi della trasparenza salariale?

L’indicazione delle retribuzioni iniziali sugli annunci permetterà anche alle future collaboratrici e ai futuri collaboratori di farsi un’idea del sistema remunerativo esistente. L’obiettivo principale è quello di evitare eventuali disparità retributive. Il salario, quindi, non dipenderà più dall’abilità di negoziazione della persona che si candida. La trasparenza salariale presenta dei vantaggi anche per quanto riguarda il processo di candidatura, rendendolo più facile sia per chi si candida, che può così preselezionare meglio le offerte d’impiego, sia per le aziende, che non devono più negoziare aspettative salariali non realistiche.

Trasparenza salariale in Svizzera e all’estero

Di fatto, le aziende sono obbligate a indicare la fascia salariale nei bandi di concorso? In alcuni paesi, come l’Austria o alcuni stati degli USA, è già obbligatorio indicare le fasce salariali nelle offerte d’impiego. Anche all’interno dell’Unione Europea è prevista l’attuazione della trasparenza retributiva entro il 2026. In Svizzera, invece, non esiste ancora una regolamentazione vincolante a questo riguardo. Tuttavia, è in corso un dibattito sul tema. 

Un approccio pionieristico alla trasparenza salariale nel settore bancario

Nel nostro paese la scelta di pubblicare o meno la forbice salariale negli annunci di lavoro appartiene alle singole aziende e organizzazioni pubbliche che desiderano garantire una maggiore trasparenza e uguaglianza sul mercato del lavoro. PostFinance è il primo istituto finanziario svizzero a implementare ufficialmente la trasparenza salariale nei suoi bandi di concorso. Abbiamo chiesto a Jonas Jatsch e Avon Tharcisius cosa significa tutto questo dal punto di vista delle risorse umane e per i (futuri) membri del personale.

Intervista a Jonas Jatsch, esperto di risorse umane, sulla trasparenza salariale presso PostFinance

Perché PostFinance è favorevole alla trasparenza salariale nei bandi di concorso?

Questa misura è stata richiesta dai nostri rappresentanti del personale durante le ultime trattative del CCL. In qualità di datore di lavoro aperto e trasparente, ci è sembrata un’ottima possibilità per mettere sistematicamente, e anche in termini di salario, le nostre candidate e i nostri candidati su un piano di parità nel processo di candidatura e in particolare per promuovere le pari opportunità.

Perché PostFinance ha deciso di indicare la forbice salariale nelle sue offerte d’impiego?

Se chi si candida conosce l’ampiezza della fascia salariale può valutare meglio se il futuro stipendio corrisponde alle sue aspettative e se desidera presentare la sua domanda. La pubblicazione dell’ampiezza della fascia salariale è anche una riprova del modo di lavorare di PostFinance: le distanze sono ridotte, le gerarchie sono piatte e la comunicazione si svolge da pari a pari. 

Quali sono le misure adottate da PostFinance per attuare la trasparenza salariale?

Abbiamo iniziato a comunicare l’ampiezza della fascia salariale nelle offerte d’impiego del Customer Center e di IT. Si tratta di due settori molto diversi: per il Customer Center, cerchiamo regolarmente profili professionali simili in diverse regioni della Svizzera e ci rivolgiamo sia a professionisti esperti, sia a persone che stanno cambiando carriera; nel settore IT invece siamo esposti a una forte concorrenza per il reclutamento di collaboratrici e collaboratori altamente specializzati. Nonostante gli ambiti siano molto diversi, abbiamo avuto ottime esperienze in entrambi i test e abbiamo ottenuto un riscontro positivo da parte delle e dei candidati. Pertanto, a partire dal 2024, pubblicheremo l’ampiezza della fascia salariale in tutte le nostre offerte d’impiego, tranne che per le posizioni dirigenziali.

L’introduzione della trasparenza salariale ha influito sul processo di candidatura?

La pubblicazione dell’ampiezza della fascia salariale sugli annunci chiarisce le divergenze tra aspettative e offerte durante il colloquio di lavoro. L’importo degli stipendi non dipenderà più dall’abilità di negoziazione di chi si candida e del datore di lavoro. Si dovrà semplicemente situare la candidata o il candidato nella parte alta, bassa o media della forbice salariale indicata nell’annuncio, in base alle sue competenze ed esperienze, il che facilita il processo di reclutamento per tutte le parti. 

La pubblicazione della fascia retributiva nelle offerte d’impiego ha degli svantaggi?

Finora non abbiamo notato alcuno svantaggio. Inizialmente temevamo, ad esempio, di ricevere un numero significativamente inferiore di candidature, o che le persone ben qualificate non si sarebbero candidate. Ma non è andata così. Anzi, abbiamo riscontrato un aumento della qualità delle candidature, il cui numero è rimasto più o meno invariato. Ora però tendiamo a riceverne di più idonee, anche per posizioni difficili da coprire. In un caso, ripubblicando un’offerta d’impiego con la forbice salariale, siamo riusciti a trovare un candidato in breve tempo. 

Le fasce salariali vengono pubblicate all’esterno dell’istituto nelle offerte d’impiego. Desiderate garantire una maggiore trasparenza salariale anche all’interno dell’istituto?

Ci stiamo lavorando. Per noi trasparenza salariale interna non significa pubblicare tutti gli stipendi delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori su intranet in modo che ognuno sappia quanto guadagnano gli altri. Nel contesto delle offerte d’impiego, ci interessa che all’interno del team sia chiaro il rapporto tra la retribuzione indicata e il profilo ricercato. Queste discussioni possono essere anche un’opportunità per classificare la propria retribuzione e trovare nuove opportunità di sviluppo. 

Intervista ad Avon Tharcisius

Come ha percepito l’indicazione della fascia salariale nell’offerta d’impiego?

Come trasparente e aperta. La fascia salariale era specificata nell’offerta d’impiego, quindi fin dall’inizio sapevo che avremmo trovato un accordo sulla retribuzione. Questo mi ha permesso di affrontare il processo di candidatura senza preoccupazioni. 

Che impatto ha avuto la pubblicazione della fascia salariale nelle offerte d’impiego sulle trattative salariali delle candidate e dei candidati?

Al momento della candidatura, soddisfacevo tutti i criteri indicati nell’annuncio e avevo anche alcuni anni di esperienza in qualità di IT Business Analyst. Sulla base della fascia salariale, ero in grado di stimare approssimativamente l’importo del mio stipendio. Ero dunque ben preparato alle trattative.

Nel suo settore capita spesso che le fasce salariali siano indicate nelle offerte d’impiego?

Credo che nell’IT questa sia una pratica più comune rispetto ad altri settori. Uno dei motivi che spingono a specificare la fascia salariale negli annunci è probabilmente la carenza di manodopera qualificata.

In generale, ritiene che la pubblicazione della forbice salariale nelle offerte d’impiego sia un vantaggio o uno svantaggio?

Secondo me è un vantaggio in quanto protegge sia il datore di lavoro sia la persona che si candida da false aspettative e delusioni. A mio avviso, è importante che la forbice salariale indicata sia concordata internamente e che i candidati e le aziende si attengano a questa fascia quando negoziano i salari. 

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