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Creato il 16.01.2025

Lo staking di criptovalute in parole semplici

E se le criptovalute potessero fare molto di più che aspettare di crescere di valore nel vostro portafoglio? E se fosse possibile utilizzarle attivamente per generare opportunità di ricavo? Non sono supposizioni, è realtà: si chiama staking.

In breve

  • Lo staking offre la possibilità di incassare ricavi regolari con le criptovalute, un po’ come con i depositi a termine.
  • Tuttavia, senza conoscenze approfondite, lo staking può rivelarsi complesso e rischioso, soprattutto per chi è alle prime armi con gli investimenti.
  • Se da un lato è vero che può far guadagnare di più rispetto agli investimenti tradizionali come un deposito a termine in franchi svizzeri, dall’altro presenta anche rischi maggiori.
  • PostFinance offre una soluzione di staking semplice e sicura con una durata fissa e facilmente accessibile, adatta anche a chi muove i primi passi in questo ambito.

Nel mercato delle criptovalute spuntano costantemente nuove opportunità innovative. Una di queste è lo staking, che consente a chi investe di utilizzare i propri asset in criptovalute per ricavarne possibili opportunità di guadagno. Analogamente ai depositi a termine, lo staking prevede una durata fissa nonché pagamenti regolari

e in sostanza permette di generare un reddito passivo con le criptovalute. Ma come funziona? In pratica si «bloccano» i propri asset in una rete blockchain per supportarla, ricevendo in cambio delle ricompense sotto forma di coin aggiuntivi. Durante il periodo di staking, quindi, le criptovalute interessate sono bloccate e non possono essere vendute. Ma andiamo con ordine.

Che cos’è lo staking?

Lo staking consiste nel bloccare per un determinato periodo degli asset in criptovalute in uno smart contract  all’interno della rete. Durante questo periodo le criptovalute sono bloccate e quindi non possono essere vendute. Questi valori patrimoniali supportano l’infrastruttura della blockchain, consentendo ai validatori – i partecipanti alla rete delle criptovalute, chiamati anche nodi – di verificare le transazioni e aggiungere nuovi blocchi alla blockchain. I validatori sono la colonna portante della blockchain e ne garantiscono la stabilità e la sicurezza.

Come ricompensa per il proprio contributo, chi investe riceve le cosiddette «staking reward», che vengono pagate nella rispettiva criptovaluta, ad esempio in Ether (ETH) per la blockchain di Ethereum. L’importo della ricompensa è espresso come APY (Annual Percentage Yield), un valore percentuale che indica il rendimento annuo sul capitale impegnato nello staking.

Come funziona lo staking?

Per funzionare in modo stabile, le blockchain hanno bisogno di un meccanismo di consenso che assicuri che tutti i nodi della rete concordino sulle transazioni valide da aggiungere alla blockchain. In pratica, il meccanismo di consenso stabilisce le «regole del gioco» per il funzionamento della blockchain. Senza di esso, potrebbero nascere diverse versioni della blockchain, cosa che renderebbe il sistema poco sicuro e inaffidabile.

Processo di validazione

Esistono diversi meccanismi di consenso. Uno dei più conosciuti è il Proof of Stake (PoS), su cui si basa lo staking. Ethereum, la seconda criptovaluta più diffusa, è basata su questo meccanismo; Bitcoin invece utilizza il Proof of Work e quindi non offre lo staking.

Lo staking è possibile solo con i protocolli PoS. In molte blockchain PoS, i validatori devono depositare una quantità minima di criptovaluta come garanzia per partecipare alla rete.

Le regole con cui vengono selezionati i validatori che verificano le transazioni sono stabilite nel protocollo PoS. Per poter diventare validatori è necessario depositare in pegno una certa quantità della rispettiva criptovaluta, ad es. 32 Ether (ETH) nel caso di Ethereum. Durante il periodo di staking, le criptovalute sono bloccate e non possono essere vendute.

Ricompense di staking

Quando si mettono a disposizione degli asset in criptovalute si ricevono le cosiddette ricompense di staking, che vengono versate a chi partecipa alla rete direttamente tramite la blockchain.

Lo staking permette ai validatori di confermare le transazioni nella rete blockchain attenendosi alle regole. Gli asset bloccati, detti «stake», fungono da pegno: in caso di frodi o violazioni delle regole, i validatori possono perdere una parte o tutta la loro quota. Questo meccanismo prende il nome di «slashing»

e fa sì che i validatori agiscano nell’interesse della rete, il che aumenta la stabilità e la sicurezza della blockchain. Lo staking si basa su un sistema di incentivazione: i validatori ottengono vantaggi economici se la rete funziona e sono quindi motivati a rispettare le regole e ad agire in modo onesto. Così si crea una rete sicura ed efficiente, che consuma meno energia rispetto ad altri meccanismi di consenso come il mining utilizzato per il Proof of Work.

Quali modi esistono per fare staking?

Lo staking è particolarmente comodo se effettuato attraverso fornitori di servizi come broker di criptovalute o banche che offrono soluzioni apposite. In questi casi, l’operatore si occupa di tutti i requisiti tecnici e delle operazioni di validazione per conto di chi investe. L’unica cosa richiesta è depositare le criptovalute sulla piattaforma; di tutto il resto si occupa il fornitore. Oltre a questa semplice soluzione, vi sono anche le seguenti possibilità per fare staking:

Staking diretto tramite un wallet

Le criptovalute possono essere bloccate per lo staking direttamente tramite un wallet che supporta tale meccanismo. In questo caso viene messa da parte una determinata quantità di coin per partecipare a una rete e ottenere ricompense di staking.

Staking tramite uno staking pool

Nei pool di staking, il capitale di più persone viene unito per partecipare collettivamente al processo di staking. In tal modo è possibile bloccare anche importi esigui e le ricompense vengono poi suddivise proporzionalmente.

Staking delegato

Alcune blockchain offrono la possibilità di delegare i propri asset a un validatore che si occupa dello staking, ricevendo in cambio una parte delle ricompense di staking corrisposte.

Staking as a Service

Alcuni fornitori specializzati offrono il cosiddetto «Staking as a Service»: una volta ricevuti i coin, questi effettuano lo staking e poi distribuiscono le ricompense.

I vantaggi dello staking per chi investe

Lo staking è una soluzione interessante per rendere più efficienti le criptovalute e generare ulteriori ricavi.

  • Lo staking offre la possibilità a chi investe di prendere parte alla rete con i propri asset in criptovalute e di ricevere in cambio delle ricompense di staking, generando così una nuova forma di reddito passivo.

  • Chi persegue una strategia d’investimento a lungo termine può reinvestire i ricavi dello staking e approfittare degli interessi composti: dato che i ricavi futuri si basano sul capitale originario sommato ai ricavi già ottenuti, il patrimonio cresce in modo esponenziale (a condizione che gli altri parametri come l’APY restino inalterati).

  • Con lo staking chi investe partecipa alla gestione della rete blockchain. Le e gli staker hanno un interesse diretto nel successo della rete, favorendo così la decentralizzazione, elemento chiave delle blockchain pubbliche.

  • Le e gli staker possono partecipare alla governance di una rete, ad esempio in caso di votazioni sugli aggiornamenti del protocollo e sulle regole della rete. Questo coinvolgimento consente loro di avere voce in capitolo sullo sviluppo del network e contribuisce alla democratizzazione della blockchain.

Quali rischi comporta lo staking?

È vero che con lo staking si possono generare entrate passive, ma ci sono anche dei rischi da considerare.

  • Rischio di mercato: gli asset in staking potrebbero perdere valore perché durante il periodo in cui sono bloccati non possono essere venduti.
  • Slashing: se confermano transazioni errate o violano le regole, i validatori possono perdere tutti gli asset che hanno bloccato o una parte di essi.
  • Rischio di rete: problemi tecnici alla rete come un attacco informatico o errori nel protocollo possono causare delle perdite.
  • Rischio di liquidità: durante il periodo di blocco non si ha accesso alle criptovalute messe in staking, il che può causare problemi di liquidità se si ha bisogno alla svelta di fondi.
  • Rischio legato alla piattaforma / a terze parti: quando si effettua lo staking tramite borse o fornitori terzi c’è il rischio che tali piattaforme vadano in bancarotta o vengano hackerate.

I ricavi dello staking

I ricavi che si possono ottenere con lo staking sono espressi tramite l’Annual Percentage Yield (APY), che indica il rendimento annuo percentuale tenendo conto dell’effetto degli interessi composti. Sul portale «The Staking Explorer» trovate una panoramica di tutte le criptovalute che offrono lo staking e dei rispettivi APY.

Spesso i rendimenti annui percentuali dello staking sono più alti rispetto ai tradizionali proventi da interessi. Ciò è dovuto all’elevata volatilità e ai rischi connessi alle criptovalute. Inoltre, alcuni progetti di blockchain offrono ricompense particolarmente interessanti per attirare partecipanti e rafforzare la sicurezza della rete.

Un APY elevato può essere invitante, ma bisogna fare attenzione: dietro a promesse di guadagni irrealistici si possono celare dei modelli poco sostenibili o addirittura dei tentativi di truffa; quindi è sempre bene considerare a fondo anche altri fattori, come la credibilità del progetto e i potenziali rischi.

Quali criptovalute consentono lo staking?

Negli ultimi anni, nel settore dello staking si sono affermate numerose criptovalute: la più nota è Ethereum, la numero due dopo Bitcoin. Altre reti sono ad esempio Tron (TRX), Tezos (XTZ), Cosmos (ATOM), Polygon (MATIC), Near Protocol (NEAR), Cardano (ADA), Solana (SOL) e Polkadot (DOT).

Cinque consigli pratici per lo staking

  • È importante verificare attentamente il periodo di lock-in  e le soglie minime di asset richieste. Durante il periodo di blocco, le criptovalute in staking restano comunque soggette alla volatilità di mercato e non possono essere vendute.

  • Per fare staking in autonomia bisogna conoscere a fondo i dettagli tecnici e verificare i requisiti di ogni singolo offerente, dal momento che non vi sono condizioni uniformi.

  • Fare staking tramite una banca o un broker è più semplice perché tali fornitori offrono spesso soluzioni a misura di utente e si occupano dei requisiti tecnici. L’importante è scegliere un partner affidabile che indichi in modo trasparente le condizioni e i costi del servizio.

  • Chi persegue una strategia di investimento a lungo termine per il proprio patrimonio in criptovalute, con lo staking ha l’opportunità di generare ricavi aggiuntivi. Se questi guadagni vengono a loro volta messi in staking, si può beneficiare dell’effetto degli interessi composti.

  • I guadagni generati dallo staking sono soggetti a imposta e devono essere tassati come reddito. Il patrimonio messo in staking va dichiarato nell’imposta sulla sostanza.

Come funziona lo staking presso PostFinance?

Per fornire un’offerta adeguata alla clientela di PostFinance abbiamo creato un concetto di staking tutto nuovo: le e i clienti possono investire ogni settimana nello staking con un importo in Ethereum (ETH).

L’offerta ha una durata fissa di dodici settimane; durante questo periodo le ricompense di staking vengono accreditate ogni sette giorni nel portafoglio di criptovalute e possono essere vendute, mentre gli asset iniziali messi in staking sono bloccati

e tornano a essere fruibili solo alla scadenza. L’offerta è disponibile in e-finance e sulla PostFinance App.

Per il momento lo staking si può effettuare solo con Ethereum (ETH). La clientela può approfittare di interessanti ricompense di staking e al tempo stesso contribuire alla sicurezza delle reti blockchain, mentre PostFinance si occupa di tutti gli aspetti tecnici.

L’offerta che abbiamo creato è incentrata su tre aspetti principali

  • Semplicità: lo staking può essere complesso dal punto di vista tecnico; per questo abbiamo messo a punto un prodotto comprensibile, che si ispira alle possibilità di investimento tradizionali. La nostra offerta ha una durata fissa, durante la quale si generano delle ricompense di staking, un po’ come nei depositi a termine.
  • Sicurezza: la sicurezza è un aspetto decisivo per gli asset in criptovalute. La nostra soluzione offre lo stesso elevato grado di sicurezza della custodia di valori patrimoniali presso PostFinance.
  • Accesso: di solito è prevista una soglia minima di investimento per avere accesso allo staking; nel caso di Ethereum si tratta di 32 Ether (ETH). PostFinance permette di fare staking anche con importi contenuti, consentendo così a tutta la clientela di approfittare di questa interessante opportunità di rendimento.
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