Quando il principio del valore più basso si trasforma in una trappola

21.12.2023

Immaginate di aver trovato la casa dei vostri sogni a un prezzo che ritenete adeguato e di essere in grado di fornire la percentuale di fondi propri pari al 20% richiesta per concludere l’affare. Poi però, arrivati al momento del finanziamento, scoprite che non vi viene concesso l’80% ma solo il 70% del prezzo d’acquisto. Com’è possibile?

Un immobile, due valori

Esistono diversi tipi di valutazione immobiliare. Tra le principali vi sono il prezzo d’acquisto (o valore di vendita) e il valore venale (o valore di mercato). 

Il prezzo d’acquisto è il prezzo effettivamente negoziato che l’acquirente paga a chi vende.

Il valore venale, invece, è il prezzo che si potrebbe conseguire sul mercato con la vendita di un immobile secondo i calcoli degli esperti in normali condizioni di mercato. Si tratta quindi di un valore puramente stimato che si basa su criteri più o meno oggettivi.

I creditori eseguono sempre una propria stima del valore venale prima di concedere un’ipoteca.

Il principio del valore più basso: il valore più basso funge da valore di anticipo

Idealmente il valore di vendita e il valore di mercato dovrebbero coincidere, tuttavia non è sempre così. Ma su quale valore si basa il creditore per calcolare il finanziamento?

È qui che entra in gioco il principio del valore più basso, secondo il quale il valore di anticipo corrisponde al valore più basso tra quello di vendita e di mercato, il che influisce sulla quota di fondi propri necessaria per l’acquisto.

I possibili scenari in cui si applica il principio del valore più basso sono due:

  1. Quando il valore venale è superiore al prezzo d’acquisto, determinando una quota di fondi propri più bassa;
  2. Quando il valore venale è inferiore al prezzo d’acquisto, facendo aumentare la quota di capitale proprio.

Analizziamo più attentamente entrambe le situazioni.

Il valore venale è superiore al prezzo d’acquisto

Se il creditore fornisce una stima del valore dell’immobile che desiderate acquistare superiore a quella di chi vende, per voi andrà tutto liscio in quanto potrà finanziarvi l’80% del valore di vendita / prezzo d’acquisto.

Esempio

  • Valore di vendita, prezzo d’acquisto effettivo, CHF 1’000’000.–
  • Valore venale in base alla valutazione del creditore, CHF 1’100’000.–
  • Ipoteca massima (80% del valore di vendita CHF 1’000’000.–), CHF 800’000.–
  • Quota minima di fondi propri (CHF 1’000’000.– – CHF 800’000.–), CHF 200’000.–

In quest’esempio la quota minima effettiva di fondi propri è pari al 28%.

 

Qual è la quota minima di fondi propri di cui avete bisogno?

Utilizzate il nostro calcolatore ipotecario per determinare la quota minima di fondi propri di cui dovete disporre per acquistare la casa che avete scelto. Oppure fissate un appuntamento per una consulenza personalizzata: saremo lieti di incontrarvi nella filiale che preferite. 

Domande e risposte

  • Il principio del valore più basso è stato introdotto dall’Associazione svizzera dei banchieri (ASB, Swiss Banking) nel settembre del 2014 e fa parte degli standard minimi autoimposti da tale ente per la concessione delle ipoteche.

    Il link si apre in una nuova finestra Vai al sito dell’Associazione svizzera dei banchieri

  • Per attenuare il rischio di bolle immobiliari e rafforzare la stabilità del settore finanziario.

    Dalla crisi finanziaria del 2008 la domanda di ipoteche è notevolmente aumentata, complici anche gli interessi contenuti, e questo ha portato con sé lo spettro di un potenziale surriscaldamento del mercato immobiliare. In caso di crescita eccessiva dei crediti erogati (troppo elevati e non sufficientemente garantiti) aumenta, infatti, il rischio che molte persone che accendono un’ipoteca improvvisamente non riescano più a rimborsarla facendo così vacillare il settore finanziario.

    Il principio del valore più basso contribuisce a calmare il mercato ipotecario legando i finanziamenti a valutazioni più realistiche e prudenti e limitando così il numero di ipoteche rischiose.

  • Esistono diversi metodi di valutazione, il più frequente è il cosiddetto metodo edonico o di comparazione del valore. 

Per saperne di più

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