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Creato il 22.06.2023

Gestione tecnica o del personale: le competenze richieste

Le persone hanno esigenze diverse quando si tratta di valutare le opportunità di carriera. I datori di lavoro interessanti come PostFinance offrono la possibilità di crescere professionalmente sia in ambito manageriale sia a livello specialistico. Per sapere quali sono le competenze gestionali richieste, abbiamo intervistato Clarissa Turi, collaboratrice con responsabilità direttiva, e l’esperto Cédric Sieber.

Clarissa Turi, responsabile Channel Management (a sinistra), e Cédric Sieber, Customer Journey Owner Everyday Banking, sono soddisfatti del percorso professionale intrapreso presso PostFinance.

«Quando una collaboratrice o un collaboratore dà le dimissioni, spesso il motivo non è legato all’azienda ma ai responsabili», afferma Clarissa Turi che gestisce un team di cinque persone con responsabilità direttive presso PostFinance. Secondo la responsabile Channel Management, i presupposti fondamentali per svolgere una carriera con responsabilità del personale dovrebbero quindi essere sempre l’atteggiamento e le competenze gestionali. PostFinance offre, oltre alla carriera manageriale, anche la possibilità di intraprendere una carriera specialistica, indicata – secondo Cédric Sieber – per tutti coloro a cui piace assumersi delle responsabilità, che sanno motivare le persone con entusiasmo e hanno interesse a impegnarsi a fondo in una determinata unità specializzata. Il Customer Journey Owner Everyday Banking continua: «Il modello è inoltre ideale per chi non intende occuparsi ancora o necessariamente di tematiche legate al personale».

In cosa consiste la vostra funzione e cosa la rende a vostro avviso affascinante?

Clarissa: Il mio compito consiste nel collaborare con il team per ottenere il massimo dalle vendite. Formuliamo gli obiettivi per il personale addetto, al quale offriamo la tecnologia, la formazione e il supporto necessari per poterli raggiungere. L’ampio ventaglio di tematiche, le dinamiche del mercato e l’eterogeneità del team rendono le mie mansioni davvero interessanti.

Cédric: Da due anni mi occupo dell’esperienza cliente nell’ambito dei pagamenti in Svizzera e all’estero per la nostra clientela privata. Il mio settore d’attività comprende tutto ciò che va dall’analisi alla convalida mediante contatto diretto con la clientela fino alla concezione, alla realizzazione e alla fase di test.

Quali sono le competenze gestionali più importanti?

Clarissa: Naturalmente la capacità di intrattenere rapporti, che implica doti come l’empatia, l’autenticità e la fiducia. Per me quello che conta è essere trasparente e prevedibile, in modo che le collaboratrici e i collaboratori possano realizzarsi in un contesto rilassato. La capacità di sapersi relazionare offrendo supporto e mostrando stima comporta anche il fatto di esprimere critiche in modo chiaro, poiché dopotutto abbiamo un incarico da svolgere. Un’altra abilità chiave è quindi l’orientamento al risultato. Infine, serve una buona dose di autoriflessione, al fine di onorare la responsabilità che si è assunti. Chi svolge il ruolo di responsabile ha una notevole influenza sugli altri. Non si dovrebbe quindi mai gestire un team di persone solo per fare carriera. La gestione non deve essere funzionale allo scopo. Per me è un approccio e un privilegio.

Cédric: Le capacità chiave di un’esperta o un esperto sono la competenza mediatica, l’agilità, l’abilità organizzativa e la responsabilità personale. Ci occupiamo di determinati ambiti tematici, ovvero pianifichiamo le tempistiche, le modalità e la location in completa autonomia. Sono altrettanto indispensabili soft skill come l’empatia, la capacità di comunicazione o la disponibilità al compromesso. Mi confronto costantemente con numerosi esperti degli ambiti più disparati, che a seconda del progetto devono essere stimolati.

Quali competenze gestionali si possono apprendere e quali no?

Cédric: La competenza professionale si riesce in generale ad acquisire. È fondamentale avere un interesse intrinseco per il team in questione, specialmente perché spesso le tematiche possono risultare molto complesse, tecniche e talvolta anche un po’ noiose. Le capacità più difficili da apprendere sono le soft skill, ma anche qui ci si può lavorare cercando di capire quali sono i propri punti di forza e le proprie debolezze.

Clarissa: Molte doti sono un’arte e con la giusta motivazione si possono imparare o anche modificare. La passione per il ruolo non si può apprendere, ma l’entusiasmo è importante, poiché la gestione del personale non è sempre un compito comodo e piacevole.

Di cosa vi occupate e come procedete?

Cédric: A livello tematico, la mia sfera di competenza è definita in modo chiaro. I compiti, le competenze e le responsabilità in termini di contenuti sono più vaghi. Anche se la responsabilità personale è elevata, collaboro spesso con altre esperte e altri esperti nei quali cerco di accendere l’entusiasmo per la tematica in questione mostrando molta stima e una mentalità proattiva. Non avendo competenze decisionali gerarchiche, in genere non mi occupo di questioni che competono alla gestione del personale. Svolgiamo discussioni tecniche e in caso di punti di vista differenti spesso ha la meglio l’argomentazione più fondata. Nei rari casi in cui a livello tecnico non troviamo una soluzione, la decisione spetta alle o ai responsabili.

Clarissa: Per me sono molto importanti l’autoefficacia e la responsabilità individuale, per questo mi vedo come un coach che offre spunti, è autocritico e, dove necessario, fornisce supporto. La parte pratica spetta al team, con il quale faccio esperienze eccezionali. Gestisco persone con responsabilità direttiva competenti che conoscono le proprie capacità.

Esistono ancora possibilità di crescita per voi da PostFinance?

Clarissa: Ho iniziato nel 2010 come collaboratrice nell’ambito della vendita e prima di ricoprire la mia attuale funzione ho svolto tutte le varie mansioni. Come proseguirà il mio percorso? Si vedrà. Finora si sono sempre presentate opportunità interessanti e sarebbe bello se continuasse così anche in futuro. Finché posso assumere un incarico che è nelle mie corde e mi consente di offrire un valore aggiunto all’azienda, mi immagino fondamentalmente di tutto, come accettare una nuova offerta d’impiego interna, spostarmi trasversalmente, tornare a gestire direttamente il personale o a un certo punto ridurre il grado di occupazione e avere più tempo da dedicare a me stessa. Le possibilità sono molte. Al momento, però, mi reputo molto soddisfatta del mio lavoro e sono curiosa di vedere cosa mi riserverà il futuro.

Cédric: Ho iniziato 14 anni fa come assistente di un responsabile di reparto IT presso PostFinance e negli anni ho potuto accumulare esperienza e crescere nelle più svariate unità e funzioni. Dopo cinque emozionanti anni nel ruolo di responsabile TWINT, nel 2021 sono passato al Customer Journey Ownership, che tuttora mi appassiona. Per il futuro potrei immaginarmi sia una nuova responsabilità tecnica sia un riorientamento verso la gestione del personale.

Che potenziale offre PostFinance nel settore gestionale?

Clarissa: PostFinance ha una buona cultura di gestione. A mio avviso, però, sono ancora troppo poche le donne che rivestono posizioni dirigenziali. Dal momento che a svolgere il ruolo di responsabile sono in prevalenza uomini, dobbiamo sensibilizzarli sulla questione sottolineando il valore della diversità, e promuovere i giovani talenti. È importante che i posti vengano occupati non in base al genere, ma in funzione delle qualità. Spesso, però, le donne sono troppo restie a candidarsi per posizioni dirigenziali aperte, anche se presentano buoni requisiti. Ho pensato quindi di fare rete con altre collaboratrici di PostFinance per confrontarci, imparare le une dalle altre e sostenerci a vicenda. Gli incontri sono sempre molto stimolanti e mi auguro che questo sostegno reciproco contribuisca ad aumentare nel lungo termine la quota di donne che rivestono posizioni di quadro.

Cédric: Sostanzialmente considero PostFinance un’azienda molto aperta in tema di gestione. Qui si trovano infatti le più disparate persone con responsabilità direttiva e i più diversi stili gestionali, come pure forme di gestione alternative quali i team auto-organizzati. L’istituto promuove le carriere specialistiche e non si avverte alcuna differenza rispetto alle carriere manageriali. Tutti si relazionano tra di loro da pari a pari mostrando stima e apprezzamento.

Carriera manageriale vs carriera specialistica: un aiuto alla scelta

Sebbene le persone che si occupano della gestione tecnica e del personale condividano numerose competenze gestionali, le due carriere mostrano differenze.

I vantaggi di una carriera manageriale

Possibilità di organizzare il metodo di lavoro e le modalità di collaborazione di un team, promuovere lo sviluppo del personale e contribuire al futuro dell’azienda.

I requisiti per una carriera manageriale

Pensiero strategico, abilità organizzative e soft skill. Le persone con responsabilità direttiva devono intessere relazioni, comunicare in modo chiaro, promuovere il personale e gestirlo in funzione della situazione e delle esigenze.

I vantaggi di una carriera specialistica

Responsabilità per un ambito tematico specifico. Il personale specializzato è molto richiesto e il suo know-how è spesso insostituibile. Sviluppo orizzontale anziché verticale.

I requisiti di una carriera specialistica

Autorità innata, competenze tecniche e soft skill. Il personale specializzato deve avere una buona rete di contatti, sapere quali competenze e quali punti di forza servono per il compito che è chiamato a svolgere, deve motivare le persone del team e gestirle in base alla situazione e dimostrando stima.

La competenza gestionale presso PostFinance

PostFinance è un istituto in continua evoluzione. Flessibilità, capacità innovativa, disponibilità al cambiamento, curiosità e propensione ad apprendere in maniera costante rappresentano quindi competenze fondamentali, e non solo per chi ha responsabilità direttive. Per soddisfare questi requisiti, PostFinance ha formulato un’idea di gestione comune fondata su determinati orientamenti come dare un senso, cercare soluzioni o favorire l’iterazione. Così il dinamico istituto finanziario ha le carte in regola per affrontare tutte le prossime fasi di trasformazione.

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