Economia: aumentano le incertezze economiche

Nelle ultime settimane sono aumentate sensibilmente le notizie negative sull’economia. Da un lato si percepisce una netta insicurezza legata alla politica commerciale aggressiva del presidente degli Stati Uniti, che non si limita soltanto alle economie domestiche e alle aziende americane, ma riguarda ad esempio anche i consumatori svizzeri. Dall’altro lato anche alcuni dati dell’economia reale sono deludenti: a gennaio, negli Stati Uniti, i consumi sono decisamente calati e in Cina il tasso d’inflazione è scivolato di nuovo in territorio negativo. Crescono così le preoccupazioni per la congiuntura globale.

In base a una prima stima della Segreteria di Stato dell’economia (SECO), nel quarto trimestre l’economia svizzera è cresciuta dello 0,2%. Gli impulsi alla crescita sono arrivati soprattutto dall’industria chimico-farmaceutica, dal settore alberghiero e parastatale, mentre il campo dell’intrattenimento ha registrato un calo riconducibile soprattutto alle grandi associazioni sportive con sede in Svizzera. Qui la creazione di valore si è normalizzata nel quarto trimestre dopo il forte incremento del semestre estivo dovuto ai Giochi Olimpici e al Campionato europeo di calcio. I primi due mesi dell’anno suggeriscono una buona partenza. L’attività di consumo delle economie domestiche per il momento è rimasta robusta, anche se negli indicatori di tendenza si profila un’insicurezza crescente sull’ulteriore sviluppo dell’economia.

Crescita, congiuntura e tendenza

In percentuale

Il grafico mostra la crescita annua effettiva del prodotto interno lordo (PIL) svizzero dal 1995, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. Questo suggerisce che nel trimestre in corso dobbiamo aspettarci una crescita un po’ più debole rispetto al livello di tendenza.
Fonte: Bloomberg

I dati congiunturali dagli Stati Uniti sono piuttosto deludenti dall’inizio dell’anno e hanno riportato in primo piano il pericolo di un’imminente rallentamento significativo. Essi rivelano principalmente un sensibile peggioramento della fiducia dei consumatori, una diminuzione della propensione a investire delle aziende e un indebolimento delle cifre dei consumi. In ogni caso, non tutti i dati economici sono stati mediocri. Alle aziende americane gli ordini non mancano e il mercato del lavoro continua a essere ben saturato. L’attività rimane stabile anche nel settore edile, uno dei fattori trainanti decisivi per l’evoluzione congiunturale, anche se è nettamente inferiore al livello del 2021 e del 2022.

Crescita, congiuntura e tendenza

In percentuale

La figura mostra la crescita del PIL reale negli Stati Uniti a partire dalla metà degli anni ’90, il relativo trend a lungo termine e un indicatore anticipatore del clima congiunturale. L’indicatore anticipatore segnala che il ritmo della crescita economica statunitense diminuirà nel prossimo futuro.
Fonte: Bloomberg

Nella zona euro la congiuntura rimane debole, poiché gravata ancora dalla stagnazione delle due grandi economie Germania e Francia. I dati economici, infatti, non hanno accennato a migliorare nei primi mesi del 2025, il che suggerisce la necessità di massicci incentivi di politica fiscale per conseguire una crescita. La Germania, ad esempio, intende costituire un patrimonio straordinario di 500 miliardi per l’ammodernamento delle infrastrutture e al tempo stesso aumentare le spese per la difesa, parzialmente esenti dal freno del debito. Anche l’Unione europea ha segnalato di volersi indebitare di nuovo per aumentare significativamente le spese per la difesa. Dato che tuttavia i cicli di investimento per le spese infrastrutturali e di difesa sono piuttosto lunghi, gli effetti a breve termine sulla congiuntura potrebbero essere alquanto limitati.

Crescita, congiuntura e tendenza

In percentuale

La figura mostra la crescita del PIL reale, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore in relazione alla zona euro dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala una crescita economica stagnante (tra lo 0 e lo 0,5%) nel prossimo futuro.
Fonte: Bloomberg

I dati economici recenti dalla Cina, di gran lunga la principale economia tra i Paesi emergenti, hanno sorpreso negativamente. Per i mesi di gennaio e febbraio l’Istituto nazionale di statistica cinese ha dichiarato una diminuzione dell’8,4% del volume delle importazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, a indicare una persistente debolezza della domanda interna. Al tempo stesso l’inflazione è calata in misura significativa: il tasso d’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili dell’energia e dei generi alimentari, è sceso dallo 0,6% al –0,1%, tornando a un livello negativo. Decisamente più positive sono le cifre dall’India, la seconda economia tra i Paesi emergenti. Sembra che questa stia lentamente superando la debolezza provvisoria dell’anno precedente, il che si riflette in un deciso miglioramento del clima tra le aziende.

Crescita, congiuntura e tendenza

In percentuale

Il grafico mostra la crescita media del PIL reale di alcuni Paesi emergenti, il relativo trend e un clima congiunturale anticipatore dal 1995. L’indicatore anticipatore segnala che nel prossimo futuro l’economia crescerà con valori di tendenza tra il 4% e il 5%.
Fonte: Bloomberg

Dati congiunturali globali

IndicatoriSvizzeraUSAZona euroGBGiapponeIndiaBrasileCina
Indicatori
PIL A/A 2024T3
Svizzera
1,9%
USA
2,7%
Zona euro
1,0%
GB
1,0%
Giappone
0,7%
India
5,6%
Brasile
4,1%
Cina
4,6%
Indicatori
PIL A/A 2024T4
Svizzera
1,5%
USA
2,5%
Zona euro
1,2%
GB
1,4%
Giappone
1,1%
India
6,2%
Brasile
3,6%
Cina
5,4%
Indicatori
Clima congiunturale
Svizzera
=
USA
Zona euro
GB
Giappone
+
India
+
Brasile
Cina
=
Indicatori
Crescita tendenziale
Svizzera
1,3%
USA
1,6%
Zona euro
0,8%
GB
1,8%
Giappone
1,1%
India
5,3%
Brasile
1,8%
Cina
3,7%
Indicatori
Inflazione
Svizzera
0,3%
USA
2,8%
Zona euro
2,4%
GB
3,0%
Giappone
4,0%
India
3,6%
Brasile
5,1%
Cina
–0,7%
Indicatori
Tassi d’interesse guida
Svizzera
0,25%
USA
4,5%
Zona euro
2,65% 
GB
4,5%
Giappone
0,5%
India
6,25%
Brasile
13,25%
Cina
3,10%

Fonte: Bloomberg

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