L’economia svizzera è trainata ancora una volta dal settore chimico e farmaceutico, che continua a crescere grazie al deciso aumento delle esportazioni. Fanno invece fatica, e nel migliore dei casi sono in stallo, le industrie di altri comparti e i settori economici orientati alla domanda interna. Se non altro, la fiducia dei consumatori ha continuato a riprendersi negli scorsi mesi e anche i fatturati del commercio al dettaglio sono tornati in area positiva nel raffronto annuo. Di fronte alla debolezza della congiuntura nazionale, a settembre la Banca nazionale svizzera (BNS) ha nuovamente abbassato il suo tasso d’interesse guida all’1,0%. Tuttavia, il forte calo della pressione sui prezzi lascia aperto il margine per un ulteriore allentamento della politica monetaria.
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Economia: la congiuntura in Cina desta timori
Il contesto economico globale rimane caratterizzato da asimmetrie: nonostante i segnali di rallentamento, l’economia americana continua a crescere con decisione, mentre la ripresa della congiuntura in Cina e in Europa si fa ancora attendere. È soprattutto l’economia cinese a dare motivo di preoccupazione. Nei mesi scorsi gli indici economici sono complessivamente peggiorati e anche il crollo dei prezzi sul mercato immobiliare si è ulteriormente aggravato. In ogni caso, la crescita economica nel terzo trimestre è migliorata più rapidamente di quanto ci si aspettasse. Per quanto riguarda la congiuntura cinese, senza l’intervento di ingenti misure di supporto alla politica fiscale non sembra possibile che riuscirà ad abbandonare questa fase di debolezza nel breve periodo.
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Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
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Anche se da qualche tempo gli indicatori anticipatori congiunturali segnalano un rallentamento, l’economia americana continua a crescere imperturbabile. Secondo la stima più recente della Federal Reserve Bank of Atlanta, per il terzo trimestre di quest’anno l’aumento potrebbe essere dello 0,8%, un valore nuovamente superiore alla tendenza a lungo termine. Nonostante questo, le imprese industriali americane si aspettano un calo sensibile dell’attività commerciale. La domanda nel settore delle costruzioni è più bassa del 2021 e del 2022, e anche la fiducia dei consumatori si attesta a un livello tipicamente osservato nelle fasi di recessione. Anche l’andamento dell’inflazione rimane insoddisfacente. A settembre è aumentato ancora leggermente il tasso d’inflazione di fondo, che esclude le componenti volatili e non controllabili dalla banca centrale americana (Fed): collocandosi al 3,3% risulta ancora molto superiore al valore auspicato del 2%.
Crescita, congiuntura e tendenza
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Lo sviluppo economico nella zona euro è ancora stagnante. Il settore industriale in via di rallentamento si contrappone a un settore dei servizi in lieve crescita. A causa degli scarsi ordini in entrata, le imprese industriali europee continuano a fare i conti con una diminuzione dell’attività commerciale. Inoltre, il tangibile miglioramento della fiducia nel settore dei servizi osservato ad agosto, essenzialmente riconducibile ai Giochi Olimpici estivi di Parigi, si è rivelato solo temporaneo. Le previsioni indicano che questa ridotta dinamica di crescita potrebbe perdurare. A ottobre la Banca centrale europea (BCE) ha nuovamente ridotto il tasso d’interesse guida, dopo che a settembre l’inflazione è scesa all’1,8%. Tuttavia, l’inflazione di fondo si dimostra ancora tenace, rimanendo al 2,7%.
Crescita, congiuntura e tendenza
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I dati economici dalla Cina, di gran lunga l’economia principale tra i paesi emergenti nonché la seconda a livello globale, sono rimasti anche lo scorso mese in prevalenza deludenti. Anche se di recente sono arrivati segnali positivi per quanto riguarda produzione e consumi, la prospettiva delle imprese rimane offuscata. La crescita delle esportazioni è sensibilmente diminuita e anche la domanda dei consumatori cinesi si indebolisce. A preoccupare è soprattutto l’andamento dei prezzi: mentre i prezzi degli immobili sono più bassi del 5% circa rispetto all’anno precedente, pesando sui valori patrimoniali di molte economie domestiche cinesi, nel frattempo anche il tasso d’inflazione di fondo si è avvicinato allo zero, fermandosi appena allo 0,1%. Uscire in breve tempo da questa fase di debolezza sembra possibile solo con un forte stimolo alla politica fiscale, una misura che il governo cinese ha già annunciato più volte, senza però mai attuarla.
Crescita, congiuntura e tendenza
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Dati congiunturali globali
Indicatori | Svizzera | USA | Zona euro | GB | Giappone | India | Brasile | Cina |
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Indicatori PIL A/A 2024T1 |
Svizzera 0,6% |
USA 2,9% |
Zona euro 0,5% |
GB 0,3% |
Giappone –0,9% |
India 7,8% |
Brasile 2,5% |
Cina 5,3% |
Indicatori PIL A/A 2024T2 |
Svizzera 1,9% |
USA 3,0% |
Zona euro 0,6% |
GB 0,7% |
Giappone –0,8% |
India 6,7% |
Brasile 3,3% |
Cina 4,7% |
Indicatori Clima congiunturale |
Svizzera - |
USA – |
Zona euro = |
GB + |
Giappone + |
India + |
Brasile – |
Cina + |
Indicatori Crescita tendenziale |
Svizzera 1,3% |
USA 1,6% |
Zona euro 0,8% |
GB 1,8% |
Giappone 1,1% |
India 5,2% |
Brasile 1,7% |
Cina 3,8% |
Indicatori Inflazione |
Svizzera 0,8% |
USA 2,4% |
Zona euro 1,7% |
GB 1,7% |
Giappone 2,5% |
India 5,5% |
Brasile 4,4% |
Cina 0,4% |
Indicatori Tassi d’interesse guida |
Svizzera 1,0% |
USA 5,0% |
Zona euro 3,4% |
GB 5,0% |
Giappone 0,25% |
India 6,5% |
Brasile 10,75% |
Cina 3,4% |
Fonte: Bloomberg