I dati congiunturali della Svizzera hanno fluttuato parecchio negli ultimi mesi; non solo gli indicatori congiunturali delle imprese industriali e dei servizi, ma anche le cifre sulle attività economiche reali. A maggio, ad esempio, per il settore industriale orientato alle esportazioni l’andamento degli affari è tornato a migliorare sensibilmente, dopo che ad aprile era sceso a un livello straordinariamente basso. In ogni caso, la congiuntura svizzera rimane complessivamente debole e senza prospettive di ripresa rapida. Si prevede dunque un’ulteriore stagnazione della performance economica pro capite, che non mostra incrementi da due anni. La congiuntura debole, tuttavia, porta con sé anche un effetto collaterale positivo: l’inflazione di fondo si è infatti stabilizzata tra l’1,0% e l’1,5%, vale a dire nella fascia auspicata dalla Banca nazionale svizzera (BNS).
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Economia: congiuntura in stand-by
Manca ancora un orientamento chiaro nella congiuntura globale. Mentre i dati più recenti dagli Stati Uniti mostrano un’economia tendenzialmente più debole, le prospettive per l’economia europea sono lievemente migliorate. È tuttavia degno di nota che il commercio internazionale di merci stia riprendendo gradualmente slancio e che la maggior parte delle economie a maggio abbia registrato una crescita significativa del commercio estero. Questo conferma la nostra impressione di una prossima inversione di tendenza nel ciclo delle merci mondiale.
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Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
Fonte: Bloomberg -
A maggio le notizie congiunturali dagli Stati Uniti sono state di nuovo indice di debolezza. La stima sulla crescita economica nel primo trimestre 2024 è stata rivista al ribasso e sia l’umore delle imprese industriali sia quello dei consumatori è notevolmente peggiorato. Nel complesso, tuttavia, lo sviluppo economico rimane stabile. Ciò emerge in particolare dal mercato del lavoro, dove a maggio sono stati creati quasi 300’000 nuovi posti di lavoro (superando nettamente le aspettative del mercato) e i salari sono nuovamente cresciuti in misura significativa. Alla luce di questa situazione, per il momento i timori legati all’inflazione non possono essere fugati e la banca centrale americana (Fed) non sembra ancora prendere in considerazione una prima riduzione dei tassi d’interesse.
Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
Fonte: Bloomberg -
I lievi segnali di ripresa economica provenienti dalla zona euro sono stati confermati nell’ultimo mese. Gli indicatori congiunturali delle imprese tendono ulteriormente al rialzo e sia la produzione industriale sia le esportazioni di merci sembrano gradualmente stabilizzarsi. È altrettanto vero che molte cifre relative all’attività economica si trovano ancora al di sotto del livello del mese precedente, il che rivela la debolezza di questo recente sviluppo economico. Attualmente l’inflazione è tornata a conquistare la scena: a maggio l’inflazione di fondo è salita dal 2,7% al 2,9%, interrompendo la sua tendenza al ribasso, e gli irrefrenabili aumenti dei prezzi nel settore dei servizi preoccupano sempre di più. Tuttavia, a giugno la Banca centrale europea (BCE) ha deciso per la prima volta nella stagione di tornare ad allentare la propria politica monetaria: ha infatti abbassato il tasso d’interesse guida di 25 punti percentuali al 4,25% (tasso di rifinanziamento principale).
Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
Fonte: Bloomberg -
Buone notizie arrivano infine da molti grandi paesi emergenti. India, Brasile e Indonesia, ad esempio, nel primo trimestre sono cresciuti superando le attese degli operatori di mercato. Molto più modesto è invece lo sviluppo economico della Cina, di gran lunga la principale economia tra le nazioni emergenti. Qui gli indicatori congiunturali delle imprese e dei consumatori non si sono ancora ripresi e il crollo dei prezzi sul mercato immobiliare è proseguito. Inoltre, l’inflazione rimane ostinata a un livello straordinariamente basso. Poiché da parte del governo non sono previste misure significative di sostegno fiscale o di politica monetaria, gli impulsi di crescita dell’economia cinese per il momento sembrano limitarsi al settore delle esportazioni: almeno queste, infatti, a maggio sono aumentate notevolmente.
Crescita, congiuntura e tendenza
In percentuale
Fonte: Bloomberg
Dati congiunturali globali
Indicatori | Svizzera | USA | Zona euro | GB | Giappone | India | Brasile | Cina |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Indicatori PIL A/A 2023T4 |
Svizzera 0,5% |
USA 3,1% |
Zona euro 0,2% |
GB –0,2% |
Giappone 1,0% |
India 8,6% |
Brasile 2,1% |
Cina 5,2% |
Indicatori PIL A/A 2024T1 |
Svizzera 0,6% |
USA 2,9% |
Zona euro 0,4% |
GB 0,2% |
Giappone –0,2% |
India 7,8% |
Brasile 2,5% |
Cina 5,3% |
Indicatori Clima congiunturale |
Svizzera – |
USA – |
Zona euro = |
GB + |
Giappone + |
India = |
Brasile = |
Cina + |
Indicatori Crescita tendenziale |
Svizzera 1,3% |
USA 1,6% |
Zona euro 0,8% |
GB 1,8% |
Giappone 1,1% |
India 5,2% |
Brasile 1,6% |
Cina 3,8% |
Indicatori Inflazione |
Svizzera 1,4% |
USA 3,3% |
Zona euro 2,6% |
GB 2,3% |
Giappone 2,5% |
India 4,8% |
Brasile 3,9% |
Cina 0,3% |
Indicatori Tassi d’interesse guida |
Svizzera 1,25% |
USA 5,5% |
Zona euro 4,25% |
GB 5,25% |
Giappone –0,1% |
India 6,5% |
Brasile 10,50% |
Cina 3,45% |
Fonte: Bloomberg