Panoramica del mercato: le avvisaglie dell’amministrazione Trump

L’elezione di Donald Trump continua a influenzare i mercati finanziari. I mercati azionari americani sono cresciuti ulteriormente, mentre le quotazioni azionarie in Svizzera e nei paesi emergenti hanno proseguito il loro ribasso. Al contrario, i mercati obbligazionari nei paesi industrializzati d’Occidente hanno registrato utili sui corsi.

  • Dopo il forte aumento di inizio novembre, gli interessi a lungo termine sono di nuovo diminuiti sensibilmente. Negli Stati Uniti ciò può essere stato dovuto alla nomina del nuovo ministro dell’economia, considerato più moderato di Trump. In Svizzera, i già bassi interessi sul mercato dei capitali sono calati ulteriormente.

    Evoluzione indicizzata del valore delle obbligazioni statali in valuta locale

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore delle obbligazioni statali svizzere, statunitensi e tedesche nella valuta locale. Se nel 2023 l’evoluzione del valore è stata incerta, il 2024 è iniziato con un nuovo periodo di volatilità, tanto che nella prima metà dell’anno non si è ancora profilata una direzione chiara. Dalla fine di luglio i mercati obbligazionari sono infine tornati a registrare aumenti di valore, che di recente si sono fatti molto più significativi.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    Il mese scorso la maggior parte delle obbligazioni di stato ha guadagnato nettamente valore. Hanno spiccato soprattutto gli utili sui corsi dei titoli confederati, aumentati probabilmente anche grazie alle recenti dichiarazioni del nuovo presidente della Banca nazionale svizzera (BNS) in merito agli interessi negativi. A fine novembre, quest’ultimo ha dichiarato con sorprendente franchezza che gli interessi negativi funzionano e fanno parte della gamma di strumenti della BNS; ciò ha probabilmente alimentato le aspettative di ulteriori riduzioni dei tassi. Ormai il calo degli interessi in Svizzera quest’anno è così marcato che il rendimento dei titoli di stato svizzeri si è praticamente azzerato.

    Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    Il grafico mostra l’andamento delle obbligazioni di stato decennali in Svizzera, negli USA e in Germania: tali rendimenti alla scadenza sono un metro di misura fondamentale per capire come si evolvono gli interessi. Sul lungo periodo mostrano una tendenza decisamente negativa. Da inizio 2020, tuttavia, si può osservare un’inversione di tendenza a favore di un aumento degli interessi. A fine 2023 i rendimenti alla scadenza sono tornati a diminuire in maniera netta. Sebbene nel primo semestre il calo stagnante dell’inflazione negli Stati Uniti abbia causato una nuova pressione al rialzo, da metà settembre si è profilata un’inversione di tendenza, ma di recente ha subito una nuova battuta d’arresto.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    A inizio novembre, a seguito della rielezione di Donald Trump, negli Stati Uniti i rendimenti alla scadenza sulle obbligazioni di stato decennali sono aumentati sensibilmente; da allora, tuttavia, hanno subito un nuovo calo significativo. Una ragione potrebbe essere stata la scelta di Scott Bessent come segretario al Tesoro, un nome ben visto dai mercati e che ha permesso una certa distensione sui mercati obbligazionari statunitensi. Sono infine diminuiti anche i rendimenti alla scadenza sulle obbligazioni di stato europee, una tendenza favorita probabilmente dai dati congiunturali deludenti che continuano ad arrivare dal vecchio continente.

    Premi di rischio delle obbligazioni corporate

    In punti percentuali

    Il grafico rappresenta il differenziale dei rendimenti alla scadenza tra obbligazioni statali e corporate in dollari americani, euro e franchi. Questi premi di rischio, detti anche spread, sono aumentati molto nel primo semestre del 2022, per poi calare sensibilmente nella seconda metà dell’anno e all’inizio di quello successivo. A marzo 2023 i premi di rischio sono tornati a salire leggermente prima di stabilizzarsi nuovamente su un livello basso, sul quale si mantengono ancora oggi.
    Fonte: Bloomberg Barclays

    I premi di rischio sulle obbligazioni corporate rimangono bassi. Negli Stati Uniti sono addirittura calati ulteriormente il mese scorso e ormai si attestano al loro minimo storico. In Europa, invece, sono lievemente saliti rispetto ai bassi livelli cui si collocavano. Probabilmente, a contribuire a questa tendenza al rialzo sono stati i dati congiunturali deludenti e le incertezze politiche in Francia e Germania, ma nel complesso non si notano particolari timori di recessione sul mercato per le obbligazioni corporate.

  • I mercati azionari americani continuano a beneficiare del clima positivo seguito alla vittoria di Donald Trump. Al contrario, quelli europei e svizzeri soffrono per l’instabilità politica in Francia e Germania, così come per il timore di misure protezionistiche da parte degli Stati Uniti.

    Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore negli ultimi dodici mesi sui mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti in franchi. Se dopo il crollo dell’autunno scorso si osserva un rimbalzo dei mercati azionari proseguito fino a metà luglio di quest’anno, nella seconda metà del 2024 questa tendenza ha subito una nuova battuta d’arresto, con la sola eccezione degli Stati Uniti.
    Fonte: SIX, MSCI

    Il clima sui mercati azionari statunitensi continua a essere positivo: con utili superiori al 6%, novembre è stato il migliore mese dell’anno. Gli indici dei titoli guida americani hanno toccato più volte nuovi massimi storici. Al contrario, il mercato azionario svizzero e le azioni dei paesi emergenti hanno registrato perdite; nei paesi emergenti ciò può essere stato dovuto soprattutto al timore di maggiori restrizioni nei rapporti commerciali con gli Stati Uniti. Di recente tali paesi sono entrati nel mirino del presidente neoeletto, che con la minaccia di elevati dazi punitivi ha preteso da loro un impegno nei confronti del dollaro americano.  

    Valore di momentum dei singoli mercati

    In percentuale

    L’immagine mostra il valore di momentum di dodici tra i principali mercati azionari al mondo. Il momentum mette in relazione l’ultimo corso con la media degli ultimi sei mesi. Anche se nell’estate del 2023 la spinta dei mercati azionari nei paesi industrializzati è andata sempre più scemando, da novembre questi si sono decisamente ripresi, favorendo di nuovo un momentum positivo diffuso. Il quadro attuale è contrastante, dato che soprattutto il momentum dei mercati azionari europei e svizzeri si trova in territorio negativo.
    Fonte: MSCI

    Tra i mercati azionari mondiali si profila un quadro disomogeneo. Mentre i mercati di Stati Uniti e di buona parte dell’Asia hanno registrato un momentum positivo lo scorso mese, la zona euro ha perso ulteriormente slancio. Rispetto al mese precedente, solo il mercato azionario giapponese è riuscito a realizzare un’inversione di tendenza. I mercati azionari europei continuano a mostrarsi complessivamente deboli, primo tra tutti quello francese, che ha perso valore a causa delle persistenti incertezze di politica interna. Il mercato tedesco è invece riuscito a conservare il suo momentum leggermente positivo grazie ai corsi decisi di alcuni pesi massimi dell’indice.

    Rapporto prezzo/utile

    La figura mostra il rapporto prezzo/utile o RPU per i mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti a partire dal 2000. In seguito all’aumento degli utili aziendali e alla flessione delle quotazioni azionarie, i RPU dei tre mercati sono calati sensibilmente dall’estate 2020. Dalla fine del 2022, però, hanno ripreso a crescere sempre più, insieme ai corsi azionari.
    Fonte: SIX, MSCI

    Anche questo mese i rapporti prezzo/utile (RPU) sono cresciuti solo negli Stati Uniti, mentre in Svizzera e nei paesi emergenti si sono registrati cali. Questo andamento si deve principalmente alle differenze riscontrabili nell’evoluzione dei corsi sui mercati azionari, che sono cresciuti in misura significativa negli Stati Uniti e sono calati ulteriormente in Svizzera e nei paesi emergenti.

  • Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri hanno nuovamente guadagnato parecchio terreno e aumentato così ulteriormente la loro evoluzione del valore nel 2024.  

    Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri

    100 = 01.01.2024

    L’immagine mostra l’evoluzione media indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa durante gli scorsi dodici mesi. Nel periodo rappresentato l’evoluzione del valore è stata estremamente volatile, ma si è delineata una tendenza al rialzo. Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri hanno nuovamente guadagnato notevole valore.
    Fonte: SIX

    Dopo aver mantenuto un andamento prevalentemente laterale a ottobre e inizio novembre, dalla fine di novembre i fondi immobiliari svizzeri hanno ripreso la loro tendenza al rialzo e crescono sensibilmente. Il loro aumento di valore da inizio anno ammonta al 16%, una performance notevolmente superiore a quella del mercato azionario svizzero, che invece è debole da metà anno. Una ragione cruciale alla base di questo guadagno di valore è probabilmente la diminuzione decisa degli interessi sul mercato dei capitali svizzero avvenuta quest’anno. Attualmente il rendimento alla scadenza dei titoli di stato svizzeri decennali si attesta appena allo 0,2% circa, mentre a inizio anno oscillava ancora tra lo 0,8% e l’1%.

    Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    La figura mostra il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni e il sovrapprezzo sugli immobili contenuti nei fondi immobiliari svizzeri dall’anno 2000. Il forte aumento degli interessi registrato nel 2022 ha comportato un notevole calo dei sovrapprezzi. Verso la fine dell’anno scorso e durante quest’anno, tuttavia, gli aggi sono tornati ad aumentare in modo significativo.
    Fonte: SIX

    Dopo il recente guadagno dei fondi immobiliari, è aumentato anche il supplemento pagato per gli investimenti nei fondi immobiliari quotati in borsa rispetto al valore contabile effettivo (NAV) degli immobili. Nel confronto storico, il livello attuale dei supplementi è elevato e fu raggiunto solo in periodi isolati tra il 2015 e il 2021, quando i rendimenti alla scadenza dei titoli di stato svizzeri a dieci anni erano negativi. In questo contesto, il potenziale di ulteriore evoluzione del valore dei fondi immobiliari svizzeri appare limitato.

    SARON a tre mesi e rendimenti alla scadenza decennali

    In percentuale

    La seguente immagine mostra il tasso d’interesse di riferimento svizzero SARON con una scadenza di tre mesi e il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni dal 2000. Negli ultimi mesi entrambi gli indici sono diminuiti in modo significativo. Permane al momento una situazione insolita in cui gli investimenti a breve termine sul mercato monetario offrono rendimenti più elevati rispetto agli investimenti a lungo termine sul mercato dei capitali.
    Fonte: BNS, UST

    Lo scorso mese il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni è tornato a diminuire notevolmente e si colloca ancora in territorio positivo solo di stretta misura. Gli interessi a lungo termine rimangono così molto inferiori agli interessi a breve termine; questi, calcolati sul SARON a tre mesi, si mantengono invariati all’1,0%. Si tratta di una situazione insolita, in quanto normalmente chi investe nei prestiti di capitale a lungo termine, anche per il rischio elevato connesso, pretende rendimenti più elevati rispetto a quelli a breve termine. Tuttavia, questo squilibrio potrebbe risolversi nel corso del prossimo anno, in quanto si prevede una nuova significativa riduzione del tasso d’interesse guida da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) che spingerebbe al ribasso gli interessi a breve termine.  

  • Valute

    Il dollaro americano rimane forte rispetto ai suoi principali partner commerciali. Soltanto lo yen giapponese è riuscito a crescere leggermente rispetto al dollaro lo scorso mese.

    Coppia di valuteCorsoPPA Area neutrale Valutazione
    Coppia di valute
    EUR/CHF
    Corso
    0,93
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,93
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,85 – 1,00
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/CHF
    Corso
    0,88
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,80
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,70 – 0,90
    Valutazione
    USD neutrale
    Coppia di valute
    GBP/CHF
    Corso
    1,12
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,21
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,05 – 1,37
    Valutazione
    Sterlina neutrale
    Coppia di valute
    JPY/CHF
    Corso
    0,59
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,89
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,73 – 1,05
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    SEK/CHF
    Corso
    8,09
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    9,79
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    8,77 – 10,82
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    NOK/CHF
    Corso
    8,00
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    10,85
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    9,35 – 11,81
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    EUR/USD
    Corso
    1,05
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,16
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,01 – 1,31
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/JPY
    Corso
    150,63
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    89,99
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    69,42 – 110,55
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    USD/CNY
    Corso
    7,27
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    6,18
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    5,72 – 6,65
    Valutazione
    Renminbi sottovalutato

    Fonte: Allfunds Tech Solutions

    Anche questo mese il dollaro americano rimane forte rispetto ai suoi principali partner commerciali. La nomina di un ministro dell’economia moderato e amico dei mercati per il prossimo governo statunitense ha infatti attenuato i timori di una nuova guerra commerciale, ma non ha cambiato il fatto che la situazione economica negli Stati Uniti rimane più robusta che nelle altre aree geografiche. Questo mese è invece rimasto debole l’euro, che ha perso valore a causa delle crescenti incertezze politiche in Francia. Rispetto al dollaro è infatti calato per oltre il 3% e ha visto anche il franco svizzero guadagnare valore nei suoi confronti. Lo yen giapponese è riuscito a riprendersi lievemente dalla sua svalutazione, iniziata a settembre. Dopo che i dati sull’inflazione hanno indicato un aumento costante dei prezzi al consumo, da metà mese la valuta si è apprezzata quasi del 5% rispetto al dollaro americano.  

    Criptovalute

    CriptovalutaCorsoYTD in USDMassimo annualeMinimo annuale
    Criptovaluta
    BITCOIN
    Corso
    98’773
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    135,00%
    Massimo annuale
    99’013
    Minimo annuale
    39’528
    Criptovaluta
    ETHEREUM
    Corso
    3’835
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    67,00%
    Massimo annuale
    4’073
    Minimo annuale
    2’207

    Fonte: Allfunds Tech Solutions, Coin Metrics Inc

    Oro

    A novembre il prezzo dell’oro in franchi svizzeri ha raggiunto un nuovo massimo storico, per poi diminuire leggermente.

    Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi svizzeri nel bilancio annuale. Nonostante la perdita registrata a novembre, la performance annuale del metallo prezioso resta molto positiva e superiore al 30%.
    Fonte: Allfunds Tech Solutions

    Dopo una netta svalutazione fino a metà novembre, nella seconda metà del mese il prezzo dell’oro in franchi svizzeri è tornato a salire in misura significativa e ha raggiunto persino un nuovo valore massimo, ma poi è sopraggiunta la correzione successiva. Questa ha probabilmente due fattori alla base: uno è l’accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, che ha ridotto la domanda dell’oro in quanto bene rifugio; l’altro è la nomina di Scott Bessent a segretario al Tesoro statunitense, una figura più moderata e amica dei mercati finanziari che ha attenuato in qualche misura le preoccupazioni legate a una guerra commerciale.

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