Le preoccupazioni per l’inflazione elevata negli Stati Uniti e il conflitto in Medio Oriente hanno provocato una pressione al ribasso sui mercati obbligazionari. Poi, un recente rapporto sul mercato del lavoro statunitense, che ne ha evidenziato la maggiore debolezza, ha portato con sé una certa distensione. Tuttavia, vista la robustezza che ancora contraddistingue l’economia americana, dubitiamo si tratti di uno sviluppo durevole.
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Panoramica del mercato: i mercati finanziari nella morsa dell’inflazione statunitense e del conflitto in Medio Oriente
Ad aprile il calo ancora stagnante dell’inflazione negli Stati Uniti e il conflitto in Medio Oriente hanno gravato sui mercati finanziari. A maggio, tuttavia, un rapporto sul mercato del lavoro statunitense ha evidenziato cifre più deboli, facendo riaccendere la speranza in merito a possibili progressi sul fronte della lotta all’inflazione. Questo ha consentito la ripresa dei mercati.
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Evoluzione indicizzata del valore dei titoli di stato in franchi
100 = 01.01.2024
In mancanza di qualsiasi progresso nella lotta all’inflazione negli Stati Uniti e di fronte al significativo aumento delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente, a fine aprile le obbligazioni di stato hanno perso sensibilmente valore. A inizio maggio, tuttavia, l’ultimo rapporto sul mercato del lavoro statunitense ha migliorato la situazione presentando cifre più deboli. I mercati finanziari sperano che il rallentamento nel mercato del lavoro negli Stati Uniti, finora assai robusto, faccia scendere a stretto giro i tassi d’inflazione fino ai valori auspicati dalla banca centrale americana (Fed). Da inizio maggio i titoli di stato delle nazioni industrializzate d’Occidente sono così tornate ad aumentare sensibilmente. Questo saliscendi ha mantenuto la performance mensile pressoché invariata nel suo complesso.
Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Ad aprile, di fronte ai tassi d’inflazione ostinatamente elevati negli Stati Uniti e al contrattacco iraniano nei confronti di Israele, gli interessi a lungo termine dei paesi industrializzati sono tornati ad aumentare in misura significativa. Negli Stati Uniti i rendimenti alla scadenza decennali hanno registrato a volte quasi il 4,7%, per poi scendere nuovamente sotto il 4,5% quando si sono riaccese le speranze di un rallentamento del mercato del lavoro statunitense. Le obbligazioni sovrane dei paesi europei hanno mostrato un andamento simile.
Premi di rischio delle obbligazioni corporate
In punti percentuali
La svolta nella politica dei tassi d’interesse della primavera del 2022 ha fatto inizialmente impennare i premi di rischio sulle obbligazioni corporate. Dall’autunno del 2022, tuttavia, si osserva di nuovo una netta tendenza al ribasso che è proseguita anche lo scorso mese. Ormai i premi di rischio si attestano a un livello basso nel raffronto storico e sono notevolmente inferiori a quanto tipicamente osservato nelle fasi di rallentamento economico. Per questo, nonostante la congiuntura si stia indebolendo in Europa e in Cina, e sebbene l’economia americana abbia superato il suo apice, sul mercato delle obbligazioni corporate non si registra alcun timore di una recessione.
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Lo scorso mese il calo stagnante dell’inflazione e il conflitto in Medio Oriente hanno frenato il dinamismo dei mercati azionari, ma poi a inizio maggio si è delineata una nuova ripresa.
Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi
100 = 01.01.2024
Come il mercato obbligazionario, anche i mercati azionari sono finiti sotto pressione ad aprile. A gravare sui corsi azionari sono stati probabilmente sia la pressione al rialzo esercitata dai tassi d’interesse sia l’inasprimento del conflitto in Medio Oriente. A maggio, in ogni caso, sono arrivati nuovi segnali di ripresa. Determinante in tal senso potrebbe essere stata soprattutto la speranza di vedere progressi significativi nell’abbassamento dei tassi d’inflazione negli Stati Uniti, dopo che un rapporto di aprile ha rivelato un mercato del lavoro statunitense più debole. La maggior parte dei mercati azionari si è così trovata in territorio leggermente positivo nel confronto mensile; il mercato azionario cinese, al contrario, si è dimostrato eccezionalmente forte: ha iniziato a riprendersi già dal mese scorso ed è cresciuto quasi del 10%.
Valore di momentum dei singoli mercati
In percentuale
Il dinamismo dei mercati azionari sta rallentando sensibilmente a livello globale, con la sola eccezione della Cina, la cui forza trainante ha visto un aumento deciso. Nel frattempo il momentum è tornato in netto territorio positivo, ma non per il mercato azionario brasiliano, che si mostra ancora molto debole e il cui momentum è negativo da aprile. Dall’inizio del 2024 ha perso quasi il 10% del valore in dollari americani.
Rapporto prezzo/utile
Nel confronto mensile il rapporto prezzo/utile (RPU) dei mercati azionari si è mantenuto su un livello simile, probabilmente a causa dell’andamento volatile dei corsi azionari nell’ultimo mese. Nel complesso, tuttavia, dalla fine del 2022 i mercati azionari risultano notevolmente più cari in termini di RPU. Ormai, infatti, il rapporto prezzo/utile dei mercati azionari mondiali ha raggiunto un livello superiore alla media.
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Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri hanno lievemente perso valore. Dall’inizio dell’anno, tuttavia, la loro performance rimane decisamente in territorio positivo.
Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri
100 = 01.01.2024
Lo scorso mese i fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa sono stati esposti a fluttuazioni più forti e hanno perso lievemente valore. Nonostante questo, il loro andamento si mantiene nettamente in un’area positiva dall’inizio dell’anno. I principali motivi potrebbero essere le maggiori entrate derivanti dai canoni di locazione, che influiscono positivamente sulle aspettative di rendimento degli investimenti immobiliari, e la riduzione degli interessi sul mercato dei capitali a lungo termine verso la fine del 2023. Ma anche l’inaspettata riduzione del tasso d’interesse guida, effettuata a marzo della Banca nazionale svizzera (BNS), potrebbe aver aumentato ulteriormente l’attrattiva degli investimenti immobiliari.
Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni
In percentuale
Nei mesi scorsi, il supplemento da pagare per gli investimenti nei fondi immobiliari quotati in borsa in Svizzera rispetto al valore contabile effettivo (NAV) degli immobili ha registrato un incremento deciso da inizio anno, dovuto all’aumento di valore dei fondi immobiliari. Adesso ammonta a più del 20%. Nonostante l’andamento del valore degli immobili svizzeri negli ultimi mesi sia stato positivo, il supplemento rimane a un livello molto inferiore ai massimi registrati nel 2022.
SARON a tre mesi e rendimenti alla scadenza decennali
In percentuale
A fine marzo, nell’ambito della sua valutazione trimestrale della situazione, la Banca nazionale svizzera (BNS) ha deciso di abbassare il tasso d’interesse guida dall’1,75% all’1,5%, provocando un calo corrispondente del tasso d’interesse a breve termine SARON. Nonostante tale diminuzione, il SARON si mantiene comunque molto al di sopra del tasso d’interesse a lungo termine, con il rendimento alla scadenza dei titoli di stato decennali svizzeri attualmente allo 0,6% circa. In questo caso particolare si parla anche di inversione della curva degli interessi. Di norma questa si verifica quando gli operatori del mercato si aspettano una recessione e presuppongono una netta diminuzione del tasso d’interesse a breve termine.
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Valute
Ad aprile il franco svizzero e lo yen giapponese hanno perso ancora valore. Per evitare un’eccessiva svalutazione dello yen, le autorità giapponesi hanno dovuto intervenire sul mercato dei cambi.
Coppia di valute Corso PPA Area neutrale Valutazione Coppia di valute EUR/CHFCorso 0,97PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,92Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,85 – 0,99Valutazione Euro neutraleCoppia di valute USD/CHFCorso 0,91PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,79Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,69 – 0,90Valutazione USD sopravvalutatoCoppia di valute GBP/CHFCorso 1,14PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,20Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,04 – 1,36Valutazione Sterlina neutraleCoppia di valute JPY/CHFCorso 0,59PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 0,91Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 0,75 – 1,07Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute SEK/CHFCorso 8,37PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 9,79Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 8,78 – 10,79Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute NOK/CHFCorso 8,32PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 10,60Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 9,41 – 11,79Valutazione Corona sottovalutataCoppia di valute EUR/USDCorso 1,08PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 1,16Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 1,01 – 1,31Valutazione Euro neutraleCoppia di valute USD/JPYCorso 153,00PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 87,18Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 67,93 – 106,44Valutazione Yen sottovalutatoCoppia di valute USD/CNYCorso 7,24PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi. 6,07Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico. 5,63 – 6,50Valutazione Renminbi sottovalutatoFonte: Web Financial Group
Ad aprile il franco svizzero ha portato avanti la tendenza al ribasso che continua da inizio anno. Rispetto alla notevole forza del dollaro americano, che ad aprile è cresciuto quasi del 4% ponderato su base commerciale, il franco svizzero ha perso intorno al 2%. Nel complesso, tuttavia, tale perdita di valore è stata più lieve rispetto ai mesi passati. Ad esempio, ad aprile ha perso circa l’1% rispetto all’euro, mentre da gennaio a marzo aveva registrato una perdita media pari al doppio. Nel frattempo, lo yen giapponese ha registrato una svalutazione sensibile, raggiungendo ad aprile il minimo storico di circa 159 yen per dollaro americano. La seguente notevole rivalutazione di inizio maggio potrebbe essere dovuta agli interventi delle autorità giapponesi sul mercato dei cambi a sostegno della valuta.
Criptovalute
Criptovaluta Corso YTD in USD Massimo annuale Minimo annuale Criptovaluta BITCOINCorso 63’821,00YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD 51,65%Massimo annuale 73’121,00Minimo annuale 39’528,00Criptovaluta ETHEREUMCorso 3’063,72YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD 33,41%Massimo annuale 4’072,80Minimo annuale 2’207,26Fonte: Allfunds Tech Solutions, Coin Metrics Inc
Oro
A metà aprile il prezzo dell’oro ha toccato il nuovo record di quasi 2’395 dollari americani per oncia troy. Poi, una volta allentatisi i timori di ulteriori escalation in Medio Oriente, il prezzo del metallo prezioso è sceso nuovamente.
Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi
100 = 01.01.2024
Nel contesto dell’instabilità del Medio Oriente e delle insicurezze che desta nelle investitrici e negli investitori, fino alla metà di aprile il prezzo dell’oro è tornato ad aumentare. Il contrattacco israeliano nei confronti dell’Iran si è tuttavia rivelato piuttosto cauto, riuscendo ad alleviare i timori di un’escalation ancora più marcata. Questo ha fatto scendere nuovamente il prezzo del metallo prezioso. Un’altra ragione dietro la sua perdita di valore potrebbe essere il dollaro americano forte, dato che l’oro viene negoziato in questa valuta. Inoltre, dato che l’inflazione ostinatamente alta allontana la prospettiva di riduzioni dei tassi guida negli Stati Uniti, i costi di opportunità degli investimenti in oro rimangono elevati.