Panoramica del mercato: mercati finanziari fiduciosi

Nell’ultimo mese i mercati finanziari hanno riacquistato un po’ di fiducia sul fatto che l’economia americana non si indebolirà troppo. In questo contesto i mercati azionari sono cresciuti, mentre quelli obbligazionari hanno registrato perdite.

  • La banca centrale statunitense e il rapporto sul mercato del lavoro maggiormente incoraggiante sembrano aver rafforzato di nuovo la fiducia degli operatori di mercato nell’economia americana. In questo contesto sono particolarmente cresciuti gli interessi a lungo termine, soprattutto negli Stati Uniti.

    Evoluzione indicizzata del valore delle obbligazioni statali in valuta locale

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore delle obbligazioni statali svizzere, statunitensi e tedesche nella valuta locale. Nel 2023 l’evoluzione del valore è stata incerta. Verso la fine dell’anno, invece, i mercati obbligazionari sono tornati a crescere in modo deciso. Il 2024 è tuttavia iniziato con un nuovo periodo di volatilità, tanto che nella prima metà dell’anno non si è ancora profilata una direzione chiara. Dalla fine di luglio, tuttavia, i mercati obbligazionari sono tornati a registrare notevoli aumenti di valore, che però hanno perso parzialmente il mese scorso.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    Il mese scorso le obbligazioni di stato americane hanno registrato perdite significative, sebbene a metà mese la banca centrale americana (Fed) abbia avviato una svolta nella politica monetaria con una sostanziosa riduzione del tasso d’interesse guida per 50 punti base. Nonostante questo intervento, inizialmente gli interessi sul mercato dei capitali sono rimasti stabili, dato che la Fed ha segnalato di voler evitare di rallentare eccessivamente l’economia. Solo verso la fine di settembre, visti i dati positivi sul mercato del lavoro e il calo meno marcato dei tassi d’inflazione, gli interessi a lungo termine sono tornati ad aumentare. Questa tendenza al rialzo ha spinto a salire anche gli interessi sul mercato dei capitali in altre nazioni industrializzate, seppure in misura più moderata.

    Evoluzione dei rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    Il grafico mostra l’andamento delle obbligazioni di stato decennali in Svizzera, negli USA e in Germania: tali rendimenti alla scadenza sono un metro di misura fondamentale per capire come si evolvono gli interessi. Sul lungo periodo mostrano una tendenza decisamente negativa. Da inizio 2020, tuttavia, si può osservare un’inversione di tendenza a favore di un aumento degli interessi. A fine 2023 i rendimenti alla scadenza sono tornati a diminuire in maniera netta. Sebbene nel primo semestre il calo stagnante dell’inflazione negli Stati Uniti abbia causato una nuova pressione al rialzo, nel secondo semestre si profila un’inversione di tendenza, anche se di recente ha subito una battuta d’arresto.
    Fonte: SIX, Bloomberg Barclays

    Il continuo calo degli interessi a lungo termine ha trovato una netta conclusione lo scorso mese, soprattutto negli Stati Uniti. Il rendimento alla scadenza sui titoli di stato decennali statunitensi è di nuovo superiore al 4% ed è quindi tornato ai livelli di luglio. In Europa l’aumento è stato più moderato, il che può essere riconducibile all’attesa di un’ulteriore riduzione dei tassi da parte della Banca centrale europea. In Svizzera i rendimenti alla scadenza sui titoli confederati decennali sono rimasti ancora sotto lo 0,4% e quindi piuttosto bassi.

    Premi di rischio delle obbligazioni corporate

    In punti percentuali

    Il grafico rappresenta il differenziale dei rendimenti alla scadenza tra obbligazioni statali e corporate in dollari americani, euro e franchi. Questi premi di rischio, detti anche spread, sono aumentati molto nel primo semestre del 2022, per poi calare sensibilmente nella seconda metà dell’anno e all’inizio di quello successivo. A marzo 2023, i premi di rischio sono tornati a salire leggermente prima di stabilizzarsi nuovamente su un livello basso. Recentemente si era osservato un allargamento di breve durata, in particolare negli Stati Uniti, ma è di nuovo venuto meno il mese scorso.
    Fonte: Bloomberg Barclays

    Nell’ultimo mese i premi di rischio sulle obbligazioni corporate sono diminuiti sensibilmente, soprattutto negli Stati Uniti. In particolare, per le obbligazioni corporate di minore solvibilità, la perdita è stata così decisa che queste sono riuscite a registrare utili sui cambi nonostante gli interessi sul mercato dei capitali fossero aumentati. Ciò ha dissipato completamente anche i timori di recessione che si erano riaccesi di recente.

  • Trainati dalla maggiore fiducia nel fatto che l’economia americana non rallenterà eccessivamente, lo scorso mese i mercati azionari sono tornati a crescere. 

    Evoluzione indicizzata del mercato azionario in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione del valore negli ultimi dodici mesi sui mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti in franchi. Si osserva il rimbalzo dei mercati azionari dopo il crollo dell’autunno scorso, proseguito fino a metà luglio di quest’anno. Dopo due mesi turbolenti, l’ultimo mese è stato infine caratterizzato da una maggiore stabilità.
    Fonte: SIX, MSCI

    Dopo due mesi turbolenti, il mese scorso i mercati azionari si sono mostrati più solidi. Sono riusciti in tutto il mondo a registrare modesti apprezzamenti, mentre negli Stati Uniti hanno addirittura toccato nuovi record storici. I mercati azionari cinesi si sono dimostrati particolarmente forti: Il pacchetto di stimoli annunciato dalla banca centrale cinese per sostenere il mercato azionario e la prospettiva delle misure di supporto alla politica fiscale hanno alimentato la crescita dei corsi. Nel complesso, lo scorso mese i mercati azionari in Cina sono cresciuti di oltre il 10%.

    Valore di momentum dei singoli mercati

    In percentuale

    L’immagine mostra il valore di momentum di dodici tra i principali mercati azionari al mondo. Il momentum mette in relazione l’ultimo corso con la media degli ultimi sei mesi. Anche se nell’estate del 2023 la spinta dei mercati azionari nei paesi industrializzati è andata sempre più scemando, da novembre 2023 la forte ripresa dei mercati azionari ha favorito di nuovo un momentum positivo diffuso. Dopo il crollo di inizio agosto, il mese scorso è stato di nuovo incoraggiante per i mercati azionari, facendo tornare il momentum positivo per la maggior parte di loro.
    Fonte: MSCI

    Il dinamismo dei mercati azionari è lievemente aumentato, anche se la loro forza trainante rimane nel complesso moderata. Un’eccezione è rappresentata dai mercati azionari di Cina e Taiwan. Grazie allo spettacolo pirotecnico delle quotazioni azionarie dello scorso mese in Cina, il momentum rimasto per diversi mesi in area negativa è ora nettamente positivo. Degna di nota è anche la crescita del mercato azionario dei Paesi Bassi, dove si è osservato un deciso miglioramento del momentum rispetto al mese precedente. Ciò si deve eccezionalmente al secondo peso massimo dell’indice, Prosus, società di partecipazione che detiene quote dell’azienda online cinese Tencent e ha saputo cavalcare la forte ripresa del mercato azionario cinese. 

    Rapporto prezzo/utile

    La figura mostra il rapporto prezzo/utile o RPU per i mercati azionari Svizzera, Mondo e Paesi emergenti a partire dal 2000. Grazie all’aumento degli utili aziendali e a causa della flessione delle quotazioni azionarie, i RPU dei tre mercati sono calati sensibilmente dall’estate 2020. Dalla fine del 2022, però, hanno ripreso a crescere sempre più, insieme ai corsi azionari.
    Fonte: SIX, MSCI

    Lo scorso mese, il rapporto prezzo/utile è di nuovo riuscito a salire. Questo andamento si deve soprattutto all’evoluzione positiva dei corsi sui mercati azionari. Allo stesso modo, il rapporto prezzo/utile dei paesi emergenti è aumentato in misura significativa grazie al rally del mercato azionario cinese. E con le imminenti rendicontazioni aziendali del terzo trimestre, il quadro per questo indicatore promette di farsi ancora più interessante.

  • Lo scorso mese i fondi immobiliari svizzeri sono tornati a crescere: il loro aumento di valore dall’inizio dell’anno ha così superato il 10%.

    Evoluzione indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri

    100 = 01.01.2024

    L’immagine mostra l’evoluzione media indicizzata del valore dei fondi immobiliari svizzeri quotati in borsa durante gli scorsi dodici mesi. Nel periodo rappresentato l’evoluzione del valore è stata estremamente volatile, ma si è delineata una tendenza al rialzo. Il mese scorso i fondi immobiliari svizzeri hanno nuovamente guadagnato valore.
    Fonte: SIX

    A fine settembre i fondi immobiliari svizzeri negoziati in borsa hanno registrato un aumento di valore significativo, pari a diversi punti percentuali, e da allora si sono stabilizzati su questo livello elevato. Questa crescita decisa si è verificata soprattutto dopo l’annuncio della Banca nazionale svizzera (BNS) di una nuova riduzione all’1% del tasso d’interesse guida. Dall’inizio dell’anno i fondi immobiliari svizzeri sono rimasti in territorio positivo per più del 10%, un valore corrispondente a quasi il doppio del rendimento storicamente atteso e paragonabile alla crescita del mercato azionario svizzero misurata sull’indice dei titoli guida SMI per il 2024.

    Sovrapprezzo su fondi immobiliari svizzeri e rendimenti alla scadenza a dieci anni

    In percentuale

    La figura mostra il rendimento alla scadenza delle obbligazioni di stato svizzere a dieci anni e il sovrapprezzo sugli immobili contenuti nei fondi immobiliari svizzeri dall’anno 2000. Il forte aumento degli interessi registrato nel 2022 ha comportato un notevole calo dei sovrapprezzi. Verso la fine dell’anno scorso e durante quest’anno, tuttavia, gli aggi sono tornati ad aumentare in modo significativo.
    Fonte: SIX

    Gli investimenti immobiliari negoziati in borsa prevedono solitamente il pagamento di un sovrapprezzo rispetto al valore contabile effettivo (NAV). A causa del continuo apprezzamento dei fondi immobiliari nel corso dell’anno, tale sovrapprezzo è cresciuto in misura significativa. Visto il suo livello già alto, sembra che abbia ampiamente esaurito ogni potenziale di ulteriori aumenti di valore. In passato, infatti, un sovrapprezzo elevato si è avuto solamente in periodi di interessi negativi sul mercato dei capitali, una prospettiva alquanto improbabile nei prossimi mesi.

    Tasso di sfitto e prezzi degli immobili

    100 = gennaio 2000 (a sinistra) e in percentuale (a destra)

    Il grafico riporta il tasso di sfitto degli immobili abitativi svizzeri e l’andamento dei prezzi di case unifamiliari, immobili in affitto e appartamenti. Di recente, i prezzi delle case unifamiliari e degli alloggi in affitto sono aumentati, mentre gli appartamenti di proprietà hanno lievemente perso valore.
    Fonte: BNS, UST

    Nello scorso trimestre i prezzi degli appartamenti in affitto sono tornati a salire. Anche le case unifamiliari hanno registrato un lieve aumento, dopo due anni di prezzi stabili. Tali aumenti sono stati favoriti dal calo degli interessi sul mercato dei capitali a lungo termine e dalla nuova scarsità dell’offerta. Le ultime cifre sul tasso di sfitto indicano addirittura un ulteriore peggioramento. Al contrario, i prezzi degli appartamenti di proprietà non sono stati intaccati dalla suddetta tendenza al rialzo. È possibile che i potenziali acquirenti abbiano voluto attendere l’allentamento della politica monetaria da parte della Banca nazionale svizzera (BNS) e dunque l’abbassamento dei costi di finanziamento.

  • Valute

    Lo scorso mese il dollaro americano ha guadagnato notevole valore e ha visto salire del 2,5% la propria valutazione ponderata su base commerciale. Lo yen giapponese, invece, ha registrato una perdita netta. 

    Coppia di valuteCorsoPPA Area neutrale Valutazione
    Coppia di valute
    EUR/CHF
    Corso
    0,94
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,93
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,85 – 1,00
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/CHF
    Corso
    0,86
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,80
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,70 – 0,90
    Valutazione
    USD neutrale
    Coppia di valute
    GBP/CHF
    Corso
    1,12
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,21
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,05 – 1,37
    Valutazione
    Sterlina neutrale
    Coppia di valute
    JPY/CHF
    Corso
    0,57
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    0,89
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    0,73 – 1,05
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    SEK/CHF
    Corso
    8,27
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    9,81
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    8,78 – 10,83
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    NOK/CHF
    Corso
    8,01
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    10,60
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    9,38 – 11,81
    Valutazione
    Corona sottovalutata
    Coppia di valute
    EUR/USD
    Corso
    1,09
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    1,16
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    1,01 – 1,31
    Valutazione
    Euro neutrale
    Coppia di valute
    USD/JPY
    Corso
    149,15
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    89,45
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    69,20 – 109,69
    Valutazione
    Yen sottovalutato
    Coppia di valute
    USD/CNY
    Corso
    7,07
    PPA Parità del potere d’acquisto. Questa misura definisce un corso di cambio sulla base dell’andamento relativo dei prezzi.
    6,16
    Area neutrale Estensione delle oscillazioni normali da un punto di vista storico.
    5,70 – 6,61
    Valutazione
    Renminbi sottovalutato

    Fonte: Allfunds Tech Solutions

    Il mese scorso il dollaro americano si è apprezzato in misura significativa, compensando buona parte delle perdite degli ultimi mesi. Rispetto all’euro ha guadagnato appena il 3% e rispetto al franco svizzero il 2%, tornando così a un livello simile a quello di inizio anno nei confronti di entrambe le valute. Lo yen giapponese ha invece registrato perdite sensibili lo scorso mese. Rispetto al dollaro americano ha perso oltre il 6% e ora si colloca di nuovo appena sopra la soglia dei 150 dollari americani, un livello raggiunto l’ultima volta ad agosto. Questa svalutazione è probabilmente dovuta alle dichiarazioni del nuovo primo ministro, secondo il quale l’economia non sarebbe pronta a sostenere nuovi aumenti dei tassi d’interesse. Sulla base della parità di potere d’acquisto, lo yen giapponese rimane così il più sottovalutato delle valute G10.

    Criptovalute

    CriptovalutaCorsoYTD in USDMassimo annualeMinimo annuale
    Criptovaluta
    BITCOIN
    Corso
    67’622
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    61,00%
    Massimo annuale
    73’121
    Minimo annuale
    39’528
    Criptovaluta
    ETHEREUM
    Corso
    2’611
    YTD Year to date: dall’inizio dell’anno in USD
    14,00%
    Massimo annuale
    4’073
    Minimo annuale
    2’207

    Fonte: Allfunds Tech Solutions, Coin Metrics Inc

    Oro

    Anche questo mese l’oro ha segnato un nuovo record storico: ora vale più di 2’650 dollari americani per oncia troy. 

    Evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi

    100 = 01.01.2024

    Il grafico mostra l’evoluzione indicizzata del valore dell’oro in franchi svizzeri nel bilancio annuale. La forte domanda di oro registrata nel corso dell’anno è proseguita anche a ottobre: all’inizio del mese il metallo prezioso ha toccato il nuovo massimo storico di circa 2’650 dollari americani.
    Fonte: Allfunds Tech Solutions

    Lo scorso mese l’oro è tornato a crescere in misura significativa: il prezzo del metallo prezioso è salito di un altro 5%, superando i 2’650 dollari americani per oncia troy. L’aumento di valore dell’oro dall’inizio dell’anno raggiunge così un buon 30%, una performance migliore rispetto a quella dei mercati azionari globali. Alla base della sua continua tendenza al rialzo ci sono svariati fattori, quali la necessità di tutelarsi dall’inflazione, le incertezze geopolitiche e l’attesa di riduzioni dei tassi.

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